Assegno ordinario di invalidità in pensione anticipata, è possibile? Non si tratta di una corsa agli ostacoli per afferrare il passaggio dall’assegno ordinario alla pensione.

Ma bensì, dell’applicazione delle regole normative chiare e precise, la cui attuazione trova ampia ripercussione positiva nella vita reale dei cittadini. Analizziamo nel dettaglio la trasformazione dall’assegno ordinario alla pensione.

Assegno ordinario di invalidità in pensione: quando, come e per chi?

I cittadini che rientrano nei requisiti sanitari e contributi disposti dalla normativa vigente possono contare sul sostegno dell’assegno ordinario di invalidità. Tutt’altra cosa è la possibilità di passare da questa prestazione alla pensione ordinaria.

Nel complesso, si tratta di un argomento molto gettonato e altrettanto sono le variabili, per cui cercheremo di approfondire l’argomento più richiesto dai lettori.

Nelle ultime settimane, sono giunte molte domande che sollevano il problema sul ricalcolo dell’assegno ordinario per gli over 67.

In teoria, si parla spesso della trasformazione della prestazione in pensione ordinaria, una questione tutt’altro che trascurabile considerato gli innumerevoli vantaggi.

Trasformazione assegno ordinario di invalidità in pensione anticipata, è possibile?

No, assolutamente. Purtroppo, la risposta, è negativa. L‘Ente nazionale della previdenza sociale non può trasformare l’assegno ordinario di invalidità in pensione anticipata ordinaria.

Tuttavia, esiste la possibilità, seppur remota, che si attivi questo passaggio con la pensione di vecchiaia anticipata, se sussistono tutti i requisiti e condizioni disposti dalla normativa vigente.

Una situazione che si presume fattibile, considerando la presenza dell’invalidità pensionabile. In sostanza, si potrebbero attivare quelle condizioni tali da portare al passaggio dall’assegno ordinario di invalidità alla pensione di vecchiaia anticipata. Alla base del trattamento, esistono diversi requisiti agevolativi, previsti per dall’ordinamento previdenziale per i dipendenti invalidi.

In linea generale, per l’accesso al trattamento di vecchiaia anticipato, occorre perfezionare 56 anni di età per le donne e almeno 61 anni per gli uomini. Il requisito anagrafico andrà abbinato a 20 anni di contributi.

Alla luce di queste considerazioni, non si esclude la possibilità della trasformazione dall’assegno ordinario alla pensione di vecchiaia anticipata.

Oltretutto, esistono dei requisiti sanitari da rispettare. Infatti, l’INPS richiede un’invalidità nella misura dall’80% con una ridotta capacità lavorativa superiore ai 2/3, secondo le disposizioni normative contenute nel Decreto Legislativo n. 503/1992.

Si, ricorda, ancora che l’INPS attiva tale meccanismo in automatico, se rileva i requisiti necessari per l’accesso al trattamento ordinario. Altrimenti, permane l’erogazione del primo trattamento, ovvero dell’assegno ordinario di invalidità.

Quando e come l’assegno ordinario si trasforma in pensione di vecchiaia?

Diversamente, avviene per la pensione di vecchiaia ordinaria.

Infatti, la normativa vigente prevede la trasformazione dell’assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia ordinaria.

In questo caso, ricordiamo, che l’accesso al trattamento economico è subordinato dalla presenza di un requisito anagrafico pari a 67 anni e un requisito contributivo pari a minimo 20 anni di versamenti.

Oltretutto, l’Ente nazionale della previdenza sociale avvia questa tipologia di passaggio in modalità automatica, ovvero senza domanda.

A riguardo, si precisa sin da subito che, si tratta di una trasformazione d’ufficio, se sono presenti tutti i requisiti disposti dalla normativa vigente. Viceversa, non viene attivata alcuna sostituzione e resta il medesimo trattamento, ovvero l’assegno ordinario di invalidità.

Ciò detto, l’avente diritto si vedrà trasformare l’assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia, se perfeziona 67 anni di età e 20 anni di contributi.

I vantaggi della trasformazione dall’assegno ordinario di invalidità alla pensione di vecchiaia ordinaria sono diversi.

Si pensi, infatti, alla possibilità di ottenere maggiori diritti, come ad esempio la reversibilità del trattamento economico.

Una condizione non prevista per i trattamenti di natura assistenziale. Infatti, l’assegno di invalidità ordinaria non contiene la natura reversibile, per cui il trattamento non si trasferisce ai superstiti in caso di scomparsa del titolare della prestazione.

Mentre, trasformandosi in pensione di vecchiaia ordinaria, non solo si ottiene il diritto alla reversibilità del trattamento in favore dei superstiti, ma si riceve anche una prestazione dall’importo mensile più alto.