Fotografia Guadagnini a Stato dell’Arte. Ad Eataly Art House a Verona la mostra “Photo and Food- Il cibo nelle fotografie Magnum dagli anni ’40 a oggi”, che il curatore e grande storico della fotografia Walter Guadagni descrive così: “Nasce in maniera abbastanza naturale dato il luogo, ragionare sul cibo era un po’ la natura delle cose. Chiaramente il fatto di pensare a questo tema attraverso la fotografia ha significato pensare come approcciare e provare a raccontare il cibo. Siamo partiti per l’appunto da quello che è uno degli archivi più straordinari del mondo, quello dell’agenzia Magnum. E’ un’agenzia nata nel 1947, che riunisce alcuni tra i più grandi fotografi del mondo, è nata grazie all’iniziativa di Carter-Bresson, Robert Capa…autori che tutti conoscono e nel corso degli anni è diventata questo magnifico archivio, questo magnifico modo per raccontare il mondo”.
Fotografia, Guadagnini a Stato dell’Arte commenta lo scatto di Marilyn Monroe che mangia un panino
Fotografia Guadagnini a Stato dell’Arte. Una delle prime fotografie selezionate parla del rapporto tra cibo e guerra: “Si tratta di uno dei primi autori leggendari e racconta in cui il cibo era davvero una fondamentale e difficile da avere. Ritrae un bambino che mangia con piacere e ci riporta a quelle difficoltà che ci sono state durante la guerra“. Uno scatto in bianco e nero, come quello famosissimo di Marilyn Monroe che mangia un panino: “Finita la tragica stagione della guerra, inizia la stagione del boom ed è raccontata anche dalla presenza dei grandi personaggi e lei è la più conosciuta. Questa è un’immagine straordinaria che racconta un po’ la cultura americana di quel tempo e la sua capacità di pervadere l’intero globo“.
Guadagnini: “Cibo da sempre elemento simbolico fortissimo”
Fotografia Guadagnini a Stato dell’Arte. Il cibo non è solo consumato, ma anche prodotto, spesso in tutto il mondo, come lo scatto di Arnold che raffigura la pratica della preparazione del pane al vapore in Cina: “Una Cina lontanissima da noi, tutto sommato sono passati quarant’anni, ancora molto rurale, dove le cose si fanno a mano. E’ anche la storia di come cambia il nostro rapporto con il cibo e l’idea stessa di produzione. L’idea è quella di passare da produttore a consumatore, un viaggio da quello che è rapporto diretto tra il cibo e chi lo consuma e quello che diventerà il cibo industriale”. Spazio anche alla sacralità del cibo, con uno scatto dall’India: “Chiude la mostra tutto quello che è il cibo sacro, perché naturalmente abbiamo voluto evidenziare come il cibo da sempre sia stato un elemento simbolico fortissimo nella vita degli uomini, sotto qualsiasi latitudine e cultura. La foto mostra delle persone che versano del miele sulla statua del Buddha, all’interno di un rito che lega la figura umana con la figura divina attraverso il cibo“.