Inclusione sociale: attraverso la pubblicazione del comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 32 l governo ha sintetizzato quelli che sono i provvedimenti che sono stati presi per quanto riguarda il lavoro e l’inclusione sociale.
Il Consiglio dei Ministri, in particolare, si è riunito durante la giornata di lunedì 1° maggio 2023, in modo da discutere e da prendere delle decisioni relativamente alle misure che riguardano il sostegno del mondo del lavoro, dando particolare importanza alla tematica dell’inclusione sociale.
Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, all’interno di questo breve articolo andremo a vedere solamente tutto ciò che riguarda i provvedimenti che sono stati adottati dal Consiglio dei Ministri in merito alle “Misure di inclusione sociale e lavorativa, di accompagnamento al lavoro e di incentivazione dell’occupazione giovanile“.
Inclusione sociale e lavorativa: ecco tutte le misure riguardanti il nuovo Assegno di inclusione, l’inserimento lavorativo e l’occupazione giovanile
Nel comunicato stampa che è stato pubblicato ieri dal Consiglio dei Ministri, il governo ha introdotto delle nuove misure e ha apportato delle modifiche ad alcune che già esistevano, in merito alle tematiche relative all’inclusione sociale e lavorativa.
In particolare, l’Esecutivo ha deciso di introdurre una nuova misura a livello nazionale per contrastare la povertà, andando ad aumentare il reddito che viene percepito dai nuclei familiari che hanno un soggetto disabile, un minorenne o una persona con più di 60 anni a proprio carico.
Qualora tali nuclei familiari rispettino anche i requisiti che riguardano il possesso della cittadinanza italiana, di un Paese membro dell’Unione Europea o di un permesso di soggiorno in corso di validità, nonché relativi alla durata della residenza all’interno del territorio dello Stato e sotto l’aspetto economico, allora essi potranno ricevere un contributo economico pari a 480 euro mensili.
Questa nuova misura prende il nome di “Assegno di inclusione” e sarà riconosciuta ai soggetti che ogni tre mesi sottoscrivono un patto presso i centri per l’impiego, i patronati o i servizi sociali, per un periodo di tempo pari a 18 mesi continuativi, con possibilità di rinnovare la misura per altri 12 mesi.
Perderanno il beneficio i soggetti non “fragili” di età compresa tra i 18 e i 59 anni che rifiutano un’offerta di lavoro che abbia le seguenti caratteristiche:
- sia a tempo pieno che parziale, purché non abbia un orario che sia inferiore del 60% rispetto all’offerta di lavoro a tempo pieno;
- con una retribuzione che non sia inferiore rispetti ai minimi salariali che sono indicati all’interno dei contratti collettivi nazionali di lavoro;
- sia con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, indipendentemente dal luogo situato all’interno del territorio italiano da dove proviene, che con un contratto di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, purché l’offerta non provenga da un luogo che risulta avere una distanza superiore a 80 km rispetto al domicilio del beneficiario.
Oltre a questa misura, il Consiglio dei Ministri ha previsto degli incentivi economici anche per quanto riguarda i seguenti soggetti:
- le persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni che si trovano in uno stato di povertà assoluta, ma che non possiedono i requisiti necessari per poter ricevere l’Assegno di inclusione;
- le persone che fanno parte di un nucleo familiare che beneficia dell’Assegno di inclusione, ma che non sono calcolati nella scala di equivalenza.
Tali soggetti, in particolare, potranno accedere ad un percorso che li accompagnerà, attraverso dei progetti di formazione e qualificazione professionale, ad inserirsi all’interno del mondo del lavoro.
Al contempo, oltre alla formazione necessaria, coloro che partecipano a questi progetti riceveranno anche un assegno mensile di importo pari a 350 euro.
Infine, il Consiglio dei Ministri ha attivato delle politiche per incentivare l’occupazione giovanile, promuovendo dei sussidi pari al 60% della retribuzione per un anno ai datori di lavoro che decidono di assumere giovani di età inferiore a 30 anni.
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