È arrivata la prima condanna per le violenze di piazza Duomo del capodanno 2021, cinque anni e dieci mesi per il 22enne di Torino Abdallah Bouguedra, accusato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una giovanissima che passava con un’amica in via Mazzini.
L’inchiesta ha portato alla luce dieci ragazze circondate e violentate da un branco.
Violenze di capodanno a Milano: 30mila euro di risarcimento alla ragazza aggredita
L’altro capo di accusa per cui era imputato Abdallah è caduto perché “il fatto non sussiste”, con il giovane che si è visto assolvere dall’accusa di rapina. La ragazza aggredita ha diritto ad un risarcimento di 30mila euro, mentre il Comune di Milano, altra parte civile, sarà risarcita di 7mila euro.
Il pubblico Ministero: Ha impedito la fuga, ha ostacolato l’intervento degli amici delle ragazze”
Il PM Menegazzo non è andato per il sottile.
Il ragazzo ha continuato a sostenere, mentendo, di non essere il ragazzo ripreso dalle telecamere e descritto dalle vittime. Questo nonostante sia stato riconosciuto sia nell’immediatezza dei fatti che nell’incidente probatorio. Le due ragazze accerchiate e molestate lo ricordavano benissimo quel ragazzo di origine marocchina con i capelli con le punte bionde. L’unico video agli atti riproduce l’imputato sulla scena del crimine. Non ci sono dubbi è lui, non ci sono equivoci: la collocazione dell’imputato da parte delle vittime sia nel primo accerchiamento che dopo è certa. La sua presenza in piazza ha aumentato la forza intimidatrice del branco. Ha fatto muro, ha impedito la fuga, ha ostacolato l’intervento degli amici delle ragazze, la sua è una presenza attiva che ha agevolato gli aggressori. Questo gli vale la responsabilità certa al di là di ogni ragionevole dubbio
Il ragazzo condannato: “Malagiustizia”
Ma il ragazzo non ci sta: “Questa è la giustizia in Italia, il mio non è il primo caso di malagiustizia”. Il condannato spedisce al mittente le accuse, dichiarando che non faceva parte del gruppo di aggressori, mentre il legale ha annunciato che andranno in appello aggiungendo:
Bouguedra ha sempre giurato e spergiurato la sua innocenza. Il diritto sacrosanto di assicurare alla giustizia dei responsabili non deve tramutarsi in facili semplificazioni come ‘Era nelle vicinanze e quindi è colpevole’. La procura non ha provato oltre ogni ragionevole dubbio che ha commesso le condotte a lui contestate”