Laurea, come avviene il riscatto per andare in pensione prima per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e rientri nel sistema contributivo puro? Chi appartiene a questo regime ha tre canali di pensionamento. Il primo riguarda la pensione di vecchiaia, raggiungibile a 67 anni di età e con 20 di contributi, ma soggetta agli incrementi anagrafici della speranza di vita. La seconda è la pensione anticipata di soli contributi, maturabile a oltre 43 anni di versamenti, aspettativa di vita compresa e in ripresa dopo il 2026.
C’è un’ulteriore possibilità di uscita prima per i lavoratori post 1995 costituita dalla pensione anticipata contributiva, con quiescenza a 64 anni di età. Anche per quest’ultima pensione il requisito anagrafico è destinato ad aumentare nel tempo in base all’andamento della speranza di vita. L’obiettivo principale del riscatto della laurea rimane quello di accorciare il periodo lavorativo, incrementando i contributi utili alla pensione e all’assegno mensile.
Riscatto laurea pensione quando conviene e quanto costa?
Quali sono i fattori da prendere in considerazione per il riscatto della laurea? Innanzitutto gli anni di lavoro risparmiati per andare in pensione prima, o il maggiore assegno che si avrà da pensionati. Entrambi gli obiettivi possono essere centrati unitamente. Non da ultimo anche il costo da sostenere per l’opzione da esercitare presso l’Inps. I lavoratori del sistema contributivo possono riscattare la laurea pagando un forfait per ogni anno di studio. La cifra, nel 2023, è di circa 5,735 euro per ciascun anno previsto dal corso di laurea frequentato, ma si possono riscattare anche singoli anni. In alternativa, si può considerare il riscatto a costo ordinario o quello calcolato con la riserva matematica che comportano spese più elevate.
L’esempio che si può fare sulla convenienza del riscatto della laurea ai fini della pensione futura, è quello di un uomo (o donna) nato nel gennaio 1972, che abbia studiato all’università tra il 1991 e il 1995 e che abbia iniziato il primo lavoro con contributi versati nel gennaio del 1996. Conti alla mano, un contribuente con queste informazioni potrà andare in pensione di vecchiaia a 68 anni e cinque mesi (sia uomo che donna), considerando anche l’andamento in aumento dell’aspettativa di vita.
Pensione anticipata riscattando gli anni universitari: quanto si risparmia per chi è nel contributivo?
Riguardo alla pensione anticipata si stima che la prima data utile di uscita, a patto che non vi siano buchi contributivi, sia fissata all’età di 68 anni e tre mesi (per la donna vige un anno di sconto che permette l’uscita a 67 anni e tre mesi). L’altra formula di pensione anticipata, quella riservata ai soli lavoratori del sistema contributivo, nel corso degli anni si stima possa aumentare dagli attuali 64 anni, a 65 anni e tre mesi, sia per i lavoratori che per le lavoratrici. Per la pensione anticipata contributiva servono 20 anni di contributi e un trattamento di pensione futura che sia almeno di 2,8 volte maggiore dell’assegno minimo. Chi si trovi in questa situazione e avesse intenzione di riscattare la laurea, potrà contare su una misura che consente di anticipare di un numero di anni superiore a quelli oggetto di riscatto per gli studi.
Riscatto laurea pensione, qual è la convenienza per chi è nato negli anni ’70?
Infatti, a fronte di una pensione anticipata di soli contributi prevista a 68 anni e tre mesi, il lavoratore anticiperebbe la pensione a 63 anni e 11 mesi, con un risparmio di quattro anni e quattro mesi. Nel calcolo della pensione anticipata è necessario aggiungere i tre mesi di finestra mobile che intercorrono tra l’uscita dal lavoro e la fruizione del primo trattamento di pensione. Analogamente, le lavoratrici senza riscatto avrebbero percepito la pensione all’età di 67 anni e tre mesi: riscattando i quattro anni di università possono anticipare l’uscita a 62 anni e 11 mesi, con un risparmio contributivo di 4 anni e quattro mesi.