Portovesme Srl, i sindacati chiedono un gruppo di lavoro al Governo. E’ stato un 1 maggio difficile per i lavoratori della Portovesme Srl, l’azienda sarda specializzata nella produzione di metalli come zinco e rame, con il futuro in bilico per la questione del caro energia. Da tempo i dipendenti aspettano una soluzione e dei chiarimenti sulle intenzioni dell’azienda che da parte sua attende una risposta sulla vertenza energia. Dopo le ripetute riunioni tenute al Mimit, cominciate dallo scorso aprile, con la sottosegretaria Fausta Bergamotto, la situazione è ancora in stallo. E insieme con quello dell’azienda in ballo c’è il futuro dei quasi 1500 lavoratori (tra diretti e appaltati), che aspettano delle risposte. E proprio per la giornata di ieri i lavoratori hanno preso parte alla manifestazione regionale organizzata proprio per la festa dei lavoratori.
Visto il periodo difficile, questa volta si è tenuta a Portovesme sede di uno dei comparti della società che per ora ha messo in stand by i suoi dipendenti. I sindacati, avevano anche invitato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a trascorrere con loro la festa dei lavoratori, che quest’anno hanno ben poco da festeggiare. Era naturalmente più una provocazione che una speranza che la Presidente potesse rispondere positivamente all’invito, di sicuro ancora una volta era un modo per cercare di tenere alta l’attenzione sulla situazione complicata che sta vivendo il comparto sardo insieme con quello di San Gavino. Proprio durante l’occasione di ieri è stata ribadita di nuovo, da tutte le sigle, l’importanza e la necessità di una convocazione di un gruppo di lavoro.

Portovesme Srl, inviata al Mimit una lettera per sollecitare la formazione di un gruppo di lavoro

L’intenzione è quella di sollecitare le istituzioni a nominare i delegati che dovranno sedersi ai tavoli che dovranno terminare il confronto entro il 30 giugno, con tempi che si stanno restringendo. Ed è proprio questo che le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec hanno deciso di scrivere alla sottosegretaria del ministro delle Imprese e del Made in Italy , Fausta Bergamotto (che da tempo sta seguendo la vicenda della Portovesme Srl). La lettera è stata inviata per conoscenza anche al governatore sardo Christian Solinas. L’intenzione è quella di sollecitare appunto, la convocazione del gruppo di lavoro tecnico che dovrà discutere del progetto della Glencore sulle nuove produzioni delle materia prime per le batterie elettriche. La Glencore, controllante della Portovesme, starebbe studiando un progetto per entrare nel mercato elementi batterie, con un progetto pilota da 5 milioni di euro e uno, in fase di predisposizione, che va oltre i seicento milioni. Entrambi mirano a conquistare il mercato degli elementi per la costruzione di batterie. E la scadenza del 30 giugno riguarda proprio questo progetto, che appunto prevede la costituzione di un comitato tecnico con sindacati, Regione, Ministero, Confindustria e azienda.
I sindacati continuano a pressare il governo per ottenere nuovi incontri necessari a cercare una soluzione e soprattutto per cercare delle risposte sull’eventuale nuova produzione. Già nei giorni scorsi si era pronunciato l’amministratore delegato della società, Davide Garofalo, che aveva sottolineato come appunto queste nuove produzioni dovrebbero essere regolamentate da norme comunitarie.
In attesa di ricevere le risposte alle domande del dirigente, i lavoratori portano avanti la loro battaglia e insieme a tutte le sigle sindacali sembrano orientati ad organizzare, per il 30 giugno prossimo, una nuova manifestazione. Proprio per quella data, le segreterie territoriali insieme con la RSU aziendale hanno organizzato un sit-in sotto il Consiglio regionale, per sollecitare l’adozione di misure urgenti per salvare i 1.500 lavoratori ed evitare la fermata della Portovesme srl. Le misure che sono state richieste a proposito della vertenza energia.