Aveva presentato la domanda per il reddito di cittadinanza, ma è stato poi sorpreso a giocare ben 320 mila euro in scommesse online: è successo nel territorio di Lucca. Trenta i ‘furbetti’ scovati dalla Guardia di Finanza, dopo i controlli effettuati in collaborazione con l’Inps di Lucca.

Lucca, fa domanda per il reddito di cittadinanza ma spende migliaia di euro in scommesse

Il soggetto con il vizio del gioco non possedeva neanche il requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni. Le Fiamme gialle hanno denunciato in tutto 30 persone per l’indebita percezione del sussidio. Arrivando a un totale economico di circa 210mila euro.

Tra gli altri episodi scoperti dai finanzieri, anche il caso di una lavoratrice in nero all’interno di un negozio di parrucchiera in Versilia. Arrotondava la paga di 400 euro con un ulteriore importo di 500 euro grazie al contributo statale, di cui risultava titolare dal mese di luglio 2022.

Ma non solo. Sono venute alla luce diverse irregolarità. Beneficiari che avevano omesso di dichiarare vincite al gioco, oppure introiti derivanti da reddito da impresa da parte di un soggetto dello stesso nucleo familiare. O ancora che non avevano comunicato lo stato di detenzione domiciliare e le condanne intervenute nei 10 anni precedenti da parte del coniuge convivente.

Tutte le truffe sono state comunicate alla direzione dell’Inps di Lucca. Si procederà quindi con il recupero delle cifre illegittimamente incassate, nonché con il blocco dei contributi che risultano ancora da erogare.

I precedenti

Lo scorso 23 marzo era stata scoperta una maxi truffa nel catanese, con oltre 300 persone che percepivano indebitamente il sussidio. Per un controvalore economico di 1,3 milioni di euro sottratti dalle casse dello stato. A Roma, nel mese di febbraio, i carabinieri avevano denunciato 61 furbetti del Reddito di cittadinanza. Avevano prodotto false dichiarazioni, aggiungendo componenti inesistenti al nucleo familiare.

Il reddito di cittadinanza- che diventerà reddito di inclusione nel 2024– intanto è meno richiesto dalle famiglie. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps, nei primi tre mesi del 2023 i nuclei che hanno richiesto Reddito e pensione di cittadinanza sono stati quasi 300 mila. Ossia il 25% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.

 In un recente sondaggio, commissionato da Affariitaliani.it, è emerso come per il 63% degli italiani sia giusto applicare requisiti più stringenti per poter accedere al futuro reddito di inclusione.