Una missione top secret del Vaticano per portare la pace tra la Russia e l’Ucraina. Così top secret che, difatti, né Mosca e né Kiev ne sono a conoscenza. Anche dalla Russia è arrivata infatti la smentita, dopo quella ucraina.  

Papa Francesco, durante una conversazione con i giornalisti di ritorno dal suo viaggio a Budapest. Bergoglio aveva infatti detto, a proposito dei colloqui con il premier dell’Ungheria Viktor Orban e il metropolita ortodosso Hilarion di Ungheria:

“In questi incontri non abbiamo parlato certo di Cappuccetto Rosso. Abbiamo parlato della guerra: a tutti interessa la strada della pace e io sono disposto a fare tutto quello che si deve fare. Adesso è in corso una missione della Santa Sede che non è pubblica. Quando sarà pubblica lo dirò“.

Non solo la missione top secret per la pace. Ma il Vaticano ha anche un piano per riportare in Ucraina i bambini deportati in Russia.

“La Santa Sede ha già fatto da intermediario in alcune situazioni di scambio di prigionieri tramite l’ambasciata. La Santa Sede è disposta a farlo perché è la cosa giusta. Questo non deve essere un ‘casus belli‘ ma un caso di umanità, non è bottino di guerra. Bisogna fare tutto quello che di umano è possibile”.

Intanto la Russia ha fatto sapere di non essere a conoscenza di nessuna missione portata avanti dalla Santa Sede e da Papa Francesco. A sottolinearlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti. “No. Non si sa nulla“, ha risposto Peskov ai giornalisti alla domanda se il Cremlino fosse a conoscenza, o al massimo sapesse qualcosa, sulla missione della Chiesa.

Anche l’Ucraina non è stata da meno e ha smentito un piano per portare la pace tra Kiev e Mosca. L’Ucraina non è a conoscenza” di una missione di pace del Vaticano per risolvere la guerra, ha dichiarato un esponente ucraino vicino all’ufficio presidenziale di Kiev alla Cnn.

“Il presidente Zelensky non ha acconsentito a tali discussioni per conto dell’Ucraina. Se ci sono colloqui, stanno avvenendo a nostra insaputa o senza la nostra benedizione”.