È stata identificata la donna trovata morta in spiaggia a Passoscuro nella mattinata di ieri, 1 maggio. Stando a quanto emerso finora, si tratterebbe di una 65enne incensurata, residente a San Basilio e affetta da una grave patologia. Proseguono, comunque, le indagini. L’obiettivo è cercare di fare luce sulle cause del decesso, anche se la pista più probabile sembrerebbe essere quella del suicidio. Ritrovamenti simili si sono già verificati negli scorsi mesi in altri luoghi: uno degli ultimi, per ordine di tempo, era stato quello di un anziano di 83 anni su una spiaggia di Falconara, ad Ancona. Nel suo caso gli inquirenti hanno ipotizzato che possa essersi trattato di un malore improvviso.
Donna trovata morta a Passoscuro identificata: aveva 65 anni ed era residente a San Basilio
Non è ancora del tutto risolto, il mistero che ruota attorno alla salma rinvenuta ieri mattina sul bagnasciuga della spiaggia di Passoscuro, a Fiumicino. A differenza di quanto emerso in un primo momento (fin da subito si era ipotizzato che la vittima avesse tra i 40 e i 45 anni di età e fosse di nazionalità caucasica), sembra che la donna trovata morta avesse 65 anni e fosse italiana. I carabinieri di Civitavecchia, che lavorano al caso, dovranno ora cercare di fare luce sulle cause del decesso. L’ipotesi più probabile è che la donna, residente a San Basilio e affetta da tempo da una grave patologia, possa essersi procurata le ecchimosi rinvenute sul suo volto sbattendo contro gli scogli o il bagnasciuga, a causa dell’attritto con la sabbia, quando era già priva di vita.
Potrebbe aver deciso di togliersi la vita, gettandosi in acqua, poche ore prima del ritrovamento, avvenuto per mano di alcuni passanti attorno alle 7.45 di ieri. Forse il 30 aprile scorso, quando si sarebbe recata sulla spiaggia, dopo aver abbandonato la sua auto e i suoi effetti personali – incluso il telefonino – a qualche chilometro di distanza. Gli investigatori li avrebbero trovati oggi, all’altezza del comune di Fregene. In attesa dell’autopsia, che potrà confermare o meno l’ipotesi della morte per annegamento, gli inquirenti si concentrano sulla pista del gesto volontario. Della vittima al momento non sono note le generalità.
Gli altri ritrovamenti simili
Ad Ancona, appena un mese fa, i carabinieri del comando locale avevano trovato la salma di un uomo di 83 anni a pochi passi dall’acqua di una spiaggia di Falconara. La pista più accreditata era, nel suo caso, quella di un malore: secondo gli investigatori, l’anziano sarebbe arrivato sul posto alla guida della sua Fiat Panda bianca; dopo aver percorso alcuni metri dell’arenile con l’auto – rimasta impantanata nella ghiaia -, avrebbe proseguito a piedi e, per cause ancora in corso di accertamento, si sarebbe accasciato a terra, morendo. Ad avvertire i soccorsi era stato un parente che, non vedendolo rientrare a casa, si era messo a cercarlo, imbattendosi nel mezzo e poi nel corpo.
Poche settimane prima, sulla spiaggia di Rovigliano, a Torre Annunziata, era stato rinvenuto senza vita il corpo di un 46enne. Nel suo caso gli investigatori avevano da subito escluso la pista del suicidio, ipotizzando quella di un gesto violento: l’uomo, con precedenti per truffe e reati contro il patrimonio, scomparso da giorni, presentava ferite compatibili con colpi di un’arma pesante, come un martello o una spranga. Con molta probabilità, forse al culmine di una lite, qualcuno lo avrebbe ucciso e poi, legandogli una corda al collo e gettandolo in acqua, ne avrebbe simulato il suicidio. L’omicidio potrebbe essere stato anche di natura camorristica. Per questo, insieme ai carabinieri del comando locale, sta lavorando al caso anche la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli.