Nuovo aumento dell’inflazione in Italia oggi. I dati dell’Istat parlano chiaro: ad aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo non ha fatto sconti, aumentando dello 0,5% su base mensile. 8,3% è invece l’aumento registrato su base annua. A fare da motore a questa nuova impennata c’è un aumento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%). Resta invece stabile al 6.3% l’inflazione di fondo.
Notizie leggermente più rosee arrivano dal carrello della spesa, ossia l’insieme di prodotti alimentari, per la cura della persona e della casa. I prezzi di questi beni infatti rallentano leggermente, passando dal 12,6% a un più calmierato 12,1%. La questione non vale però per tutti i prodotti che si trovano sugli scaffali dei supermercati: i beni ad alta frequenza d’acquistano incrementano ancora il loro prezzo passando dal 7,6% all’8,2%.
inflazione Italia oggi: brutte notizie e preoccupazioni dal Codacons
Il mese di aprile ha fatto registrare anche un aumento dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (indice NIC). Al lordo dei proventi derivati dalla vendita dei tabacchi, infatti, l’indice è aumentato di 0,5 punti percentuali da marzo e di un sostanzioso 8,3% da aprile 2022. L’inflazione acquisita per il 2023 è dunque pari, per il momento, al 5.4%. Per quanto riguarda la componente di fondo, il dato si ferma invece a 4,6%.
La preoccupazione per la situazione economica italiana è palpabile nelle parole del Presidente del Codacons Paolo Rienzi, che spiega:
L’inflazione all’8,3% equivale a una maggiore spesa pari a +2.428 euro annui per la famiglia tipo che sale a +3,144 euro per un nucleo con due figli. La stangata è causata dalla crescita ancora a ritmi sostenuti di voci come gli alimentari (+12,6%) e il carrello della spesa (+12,1%).
La frenata dell’inflazione era un’illusione, ora nuovo aumento
Negli scorsi due mesi l’inflazione sembrava aver rallentato, per somma felicità degli italiani. In realtà, come ci dimostrano i dati odierni, si trattava più di un’illusione, data dalla riduzione delle bollette di luce e gas. Una volta terminato l’effetto calmierante dei beni energetici, il tasso è però tornato a salire preoccupantemente, tanto che oggi ci troviamo con un’inflazione in aumento tale da essere ingombrante da gestire.
Sempre Paolo Rienzi insiste sulla necessità di operazioni mirate da parte dello Stato e sintetizza così la complessa situazione economica del nostro Paese:
La stangata è causata dalla crescita ancora a ritmi sostenuti di voci come gli alimentari (+12,6%) e il carrello della spesa (+12,1%). L’emergenza prezzi non è affatto superata e il governo dovrebbe intervenire con misure concrete per calmierare i listini, a partire dal taglio Iva su alimentari e generi di prima necessità
In ogni caso, lo stato dell’economia italiana sembra buono, come confermato dall’ultima relazione presentata da Confindustria solo qualche giorno fa. I segnali di una ripresa commerciale ci sono, è chiaro che l’inflazione in aumento potrebbe tendere a mettere più di un bastone fra le ruote al governo Meloni, alle prese anche con l’attuazione dell’ultimo decreto lavoro 2023 approvato.
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