È giallo, a Samarate, in provincia di Varese, sul ritrovamento dei resti di tre pecore morte scuoiate nei boschi. Tra gli animalisti si fa strada l’ipotesi che la loro uccisione possa essere collegata a riti satanici. Non è dello stesso avviso il primo cittadino del paese, Enrico Puricelli, secondo cui si tratterebbe, piuttosto, di pratiche da ricondurre alla macellazione illegale. Per il momento non si esclude nessuna pista. La speranza del Sindaco è che il caso possa essere risolto presto e che i responsabili paghino per le loro azioni. A riportarlo è il Corriere della Sera.
Samarate, pecore trovate morte scuoiate: è giallo
La tragica scoperta è avvenuta lo scorso 30 aprile nei pressi di un bosco in via Zelliner, a Sud di Samarate, in provincia di Varese. Qui alcuni residenti avrebbero rinvenuto le carcasse di tre pecore morte e scuoiate, tra alcuni agnellini vivi. A portarli da loro, il belare dei cuccioli e l’odore nauseabondo emanato dai resti degli ovini. Una scena terrificante, che sarebbe poi stata descritta per filo e per segno al sindaco del paese, Enrico Puricelli, immediatamente avvisato dell’accaduto. A riportare la storia che ha sconvolto la comunità locale è il Corriere della Sera. Stando al quotidiano, fin dal momento della segnalazione, gli agenti locali si sarebbero recati sul posto per accertarsi della situazione e sentire i tre pastori presenti, che sarebbero ora indagati.
L’obiettivo è capire cosa si celi dietro l’orrendo gesto e chi possa averlo compiuto. L’ipotesi degli animalisti della zona è che si tratti di uccisioni collegate a riti satanici – come dimostrerebbero, secondo loro, le modalità di esecuzione -: a pochi chilometri di distanza, del resto, operavano le cosiddette “Bestie di Satana”, il gruppo di serial killer noto nel territorio varesino per i suoi omicidi con fine satanico. Ecco perché l’Associazione Italiana Difesa Animali avrebbe deciso ora di presentare un esposto in Procura contro ignoti. Una versione dei fatti con cui il primo cittadino non concorda. Secondo lui, infatti, si tratterebbe, piuttosto, di pratiche da rinviare alla macellazione illegale. Anche perché, dice, non è la prima volta che episodi del genere si verificano, nello stesso luogo. Un precedente risalirebbe alla scorsa Pasqua.
Il precedente di Pasqua e l’opinione del Sindaco
Sul caso indaga la Polizia, che al momento non esclude nessuna pista.
Da giorni nella zona al confine con Busto Arsizio c’è un gregge di centinaia di animali che tra l’altro mi risulta venga lasciato libero di pascolare anche nei fondi privati – ha spiegato il primo cittadino, secondo quanto riferito dal Corriere -. Abbiamo chiamato le autorità sanitarie: il servizio veterinario di Ats ha stilato una relazione e sequestrato le carcasse mentre gli agnelli sono stati portati in una struttura protetta, e il cane da pastore affidato alle cure di un veterinario.
Il Sindaco è convinto che nella vicenda ci sia lo zampino di persone riconducibili a traffici illegali di carne.
Era già successo nel periodo pasquale che venissero ritrovate pelli di ovini e carcasse abbandonate in sacchi dell’immondizia nei boschi di Cascina Elisa e che l’amministrazione ha dovuto smaltire a proprie spese. Mi auguro che le indagini portino all’identificazione dei responsabili – ha aggiunto -, e alla loro punizione secondo quanto previsto dalla legge per comportamenti come questi.
Nei prossimi giorni si procederà con tutti gli accertamenti di rito. Per ora, sembra che sia stato escluso il coinvolgimento di altri animali, predatori che avrebbero potuto prendere di mira gli ovini, uccidendoli e cibandosene; stando ai dettagli del ritrovamento, infatti, potrebbe entrarci l’uomo a tutti gli effetti. Non è ancora chiaro in che modo. Tra le ipotesi, anche quella di una “vendetta”.