Proroga Opzione donna ultime notizie oggi 2 maggio 2023. L’annunciata riforma delle pensioni del 2024 potrebbe introdurre delle novità anche per quanto riguarda Opzione donna, l’anticipo pensionistico per alcune categorie di lavoratrici.
Proroga Opzione donna ultime notizie oggi 2 maggio 2023
Ad oggi, con Opzione donna, le lavoratrici possono andare in pensione se hanno compiuto 60 anni entro il 31 dicembre 2022. E’ prevista inoltre la possibilità ridurre il requisito anagrafico di 1 anno per ogni figlio, per un massimo però di 2 anni. Bisogna però aver raggiunto i 35 anni di contribuzione e appartenere ad una tra queste categorie: invalide, caregiver, licenziate o impiegate in aziende in crisi.
La ministra del Lavoro Calderone ha dichiarato che valuterà in che modo intervenire in base anche al numero di domande che arriveranno quest’anno. Secondo gli esperti, considerando i costi, è probabile Opzione Donna venga cancellata nel 2024 per essere assorbita in Ape Sociale, che prevede più o meno il possesso degli stessi requisiti sociali per andare in pensione, eccezion fatta per l’età e gli anni di contributi versati.
Se Opzione Donna venisse effettivamente assorbita in Ape Sociale, ci sarebbe il ricalcolo della pensione con il sistema interamente contributivo, cosa che attualmente con Ape Sociale non accade.
Il tavolo con i sindacati
La strada del dialogo con i sindacati sulla riforma previdenziale è in salita. Gli appuntamenti vanno a rilento, anche perché le risorse finanziarie scarseggiano.
Le parole di Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil, non fanno presagire nulla di buono:
“Il messaggio è chiaro. L’annuncio della ministra Calderone del rinvio del tavolo attivato all’inizio dell’anno a settembre e la mancanza di risorse nel Def dimostrano che non c’è alcuna volontà, non dico di fare interventi di riforma strutturale, ma nemmeno di confermare quelle poche misure, che abbiamo comunque considerato sempre insufficienti e parziali, contenute nell’ultima legge di bilancio. Per non parlare di Quota 103. Al momento sul DEF non c’è alcun riferimento alla potenziale rinegoziazione, anzi, le criticità sembrano perfino aumentate. Parliamo della cancellazione di Opzione Donna e dell’emblema prorogato di mesi in mesi, per raggiungere un accordo sulla riforma pensionistica”.