Molti lo ricordano per le grandi galoppate sulla fascia sinistra e per aver fatto vincere nel 2006 il Mondiale all’Italia con il suo rigore. Ma da oggi Fabio Grosso sarà anche ricordato per aver riportato il Frosinone in serie A, con ben 3 giorni d’anticipo. A inizio stagione in pochi pensavano nell’impresa e ancora meno credevano di tornare nel calcio italiano che conta in anticipo. Grosso c’è riuscito grazie al suo 433 e a un gioco arioso e spumeggiante. Vediamo chi è Fabio Grosso.
Chi è Fabio Grosso: età e famiglia
Fabio Grosso è sposato con Jessica Repetto, figlia del calciatore Giorgio che negli anni ’70 giocò in diverse squadre di Seria A e B. Grosso con la moglie ha due figli, Filippo e Giacomo. L’esterno sinistro è nato a Roma nel 1977, ma sin da piccolo ha vissuto a Pescara, divenendo quindi un abruzzese d’adozione.
Chi è Fabio Grosso. La Carriera: dall’eccellenza al Palermo
Il campione del mondo è riuscito a rivalutare la sua carriera da allenatore che aveva preso una brutta piega. Grosso infatti arrivava da 3 esoneri consecutivi con Verona, Brescia e Sion, una squadra svizzera. La carriera di Fabio Grosso inizia tra le fila del Renato Curi, in Eccellenza, l’altra squadra di Pescara, dove segna 47 gol in poco più di 100 presenze. Dopo quattro stagioni passa al Chieti, dove inizia a intravedere una svolta per la sua carriera. Il Chieti gioca infatti in serie C, un bell’upgrade rispetto ai campi d’Eccellenza.
Anche a Chieti fa bene, con 17 gol in 68 presenze, e contribuisce alla promozione del Chieti dalla serie C2 alla serie C1 (all’epoca la serie C era ancora divisa in 1 e 2). Così viene notato dal Perugia nel 2001 che lo acquista e lo porta alla corte di Serse Cosmi. È proprio a Perugia che Grosso inizia a imporsi a livello nazionale: Cosmi lo fa dapprima giocare come esterno e poi lo sposta più indietro, nel ruolo di terzino. Con il Perugia disputa 67 match, andando a segno 7 volte.
A gennaio 2004 Perugia e Palermo, in serie B, si mettono d’accordo per il passaggio di Grosso tra le fila della squadra siciliana. A Palermo disputa 90 presenze, segnando due gol. È grazie all’ottimo rendimento con la casacca dei rosanero che viene convocato nel 2006 ai Mondiali in Germania.
Inter, Lione e Juventus
Dopo il Campionato del mondo, Grosso viene acquistato dall‘Inter con cui però giocherà solamente una stagione. A Milano non riesce infatti a trovare la continuità che aveva avuto a Palermo. Così con solo 23 presenze (e due gol) viene ceduto all’Olympique Lione, dove rimanere per due anni. Con i Francesi vince la Supercoppa di Francia e la Coppa di Francia, riuscendo a dare un grande contributo alla squadrra per la conquista del settimo titolo francese. Con l’arrivo del giovane terzino Aly Cissokho, Grosso decide di lasciare la Francia.
Nel 2009 viene acquistato dalla Juventus, dove giocherà con qualche alto e molti bassi fino al 2012. Proprio la Juve sarà l’ultima esperienza di Grosso. Il giocatore infatti appenderà gli scarpini al chiodo, come si dice, nel 2012. A Torino gioca 47 partite, segnando 2 gol, 26 presenze solo nel primo anno. Con la Juventus segna anche diversi gol decisivi, come ad esempio la rete contro l’Udinese il 22 novembre o quella contro la Fiorentina il 6 marzo 2010.
Ciononostante, Grosso viene messo fuori rosa a causa della mancata cessione durante la sessione di calciomercato del 2010. Ma soprattutto perché non rientrava più nei piani della società. È con l’arrivo di Antonio Conte nel 2011 che a Grosso viene precluso il campo. Nella stagione 2011-2012 infatti giocherà solo 2 volte. Si ritira il 5 dicembre 2012 a 35 anni, dopo essere rimasto svincolato.
L’inizio della vita da allenatore
Nonostante con la Juve non abbia giocato moltissimo nell’ultimo anno, dopo aver ottenuto il patentino per allenare viene assunto come vice allenatore della primavera nel 2013. Nel 2014 diventa allenatore della prima vera della Juve. Nel 2017 si accorda con il Bari, diventandone l’allenatore. Riesce ad arrivare 6 in Serie B, poi diventato un settimo posto a causa di due punti di penalizzazione inflitti alla squadra. Riesce comunque a qualificarsi per i play-off, ma viene eliminato dal Cittadella. A fine stagione rescinde il contratto con il Bari. La sua carriera da allenatore non inizia male dunque. Con un sesto posto in Serie B (un campionato difficile) ottenuto nella sua prima esperienza.
Dal 2018 allena il Verona, il Brescia (in Serie A) e la squadra svizzera del Sion. Tre esperienze che si concludono in maniera negativa, cioè con l’esonero (a Brescia solo dopo 3 giornate).
Nel 2021 arriva la rinascita, come una fenice. Viene assunto dal Frosinone e trova la quadra del cerchio. Nella stagione 2022-2023 infatti porta i canarini a conquistare la Serie B con 3 giornate di anticipo. Grosso viene assunto dal Frosinone per sostituire Alessandro Nesta. Il suo compito era quello di portare il Frosinone in una zona tranquilla della classifica. Cosa che fa, arrivando decimo. L’anno successivo sfiora per un soffio i play-off arrivando al nono posto. Il resto è storia.
Ora Grosso ha il contratto in scadenza: dovrà quindi scegliere se sedersi sulla panchina di un’altra squadra di Serie A, oppure continuare la sua avventura con il Frosinone. Di certo ha ancora tempo per pensarci.
La Nazionale
Per gli Azzurri disputò in tutto 48 partite, segnando 4 volte. Fu tra i convocati che Marcello Lippi chiamò per espugnare i Mondiali 2006. Partendo da titolare, riuscì a conquistarsi la maglia da titolare durante la terza partita, giocata contro la Repubblica Ceca. Grosso fu decisivo per l’Italia contro l’Australia (riuscì a procurarsi il rigore, poi segnato da Francesco Totti) e contro la Germania, quando segnò il gol dell’1 a 0 al 119 minuto dei tempi supplementari. Grazie a lui gli Azzurri volarono in finale con la Francia, contro cui segnò il rigore decisivo durante la lotteria finale dal dischetto.