Consegnate le liste, presentati i programmi è venuto il tempo dei comizi e degli incontri, delle cerimonie e delle tavolate. Alle comunali di Arpino, la cittadina della Ciociaria di 6700 anime, saranno in tre a contendersi la poltrona di sindaco.
Campagna elettorale ad Arpino
La lista “Arpino in Comune, Chietini Sindaco”, che fa capo ad Andrea Chietini transfuga dallo schieramento della giunta in carica, di area PD, dove ha militato per dieci anni, ricoprendo anche l’incarico di Presidente della Fondazione Mastroianni, fino allo scorso mese. A dargli man forte è un altro ex consigliere di maggioranza, Niccolò Casinelli. I motivi di questo scisma locale? Restano poco chiari. “Abbiamo chiesto ad Andrea, fino all’ultimo giorno di unirsi a noi, ma senza esito”, più volte ho sentito questo refrain dai candidati della lista gemmata dalla precedente giunta, che per 10 anni ha avuto Renato Rea come Sindaco, persona competente ed onesta. La seconda lista “Direzione Arpino. Quadrini Sindaco” ha per leader un consigliere d’opposizione, che ha già tentato senza successo di diventare sindaco e recentemente di ottenere un posto da Consigliere in Regione Lazio. Ha militato in diversi partiti dell’area di centro-destra e per il momento si è accasato in Forza Italia.
L’elemento di novità è rappresentato dalla terza lista, che ha cambiato denominazione e programma alla vigilia della presentazione dei candidati: “Rinascimento per Arpino. Vittori Sgarbi Sindaco”. Il simbolo è quello michelangiolesco della Cappella Sistina, i due indici che si toccano, forse a rappresentare la nuova energia che l’attuale Sottosegretario al Ministero della Cultura vorrebbe portare nella terra di Cicerone e Giuseppe Cesari, il Maestro del Caravaggio.
Quadro elettorale confuso
Il quadro politico, come si diceva una volta, è abbastanza confuso: un personaggio di spicco dell’attuale governo di Destra-Centro è il candidato leader di una lista da tempo formata e di area PD, che all’ultimo momento ha cambiato il nome in Rinascimento per Arpino. Vittorio Sgarbi Sindaco. Il capolista designato, Massimo Sera, ha “fatto un passo di lato”, diventando vice dello Storico dell’ Arte e suo apripista nella campagna elettorale in corso. Il suo principale antagonista, Gianluca Quadrini, è un politico di Forza Italia ed ha chiamato a raccolta venerdì scorso “Gli amici Senatori e Deputati di Forza Italia”, assieme ai sindaci della Provincia dello stesso partito, all’Hotel Il Cavalier d’Arpino, per mostrare da che parte sta il Partito di Berlusconi, almeno ufficialmente.
La cosa non sembra turbare più di tanto Sgarbi, che nei panni dell’outsider anticonformista si trova perfettamente a suo agio e non manca di fare pubblicamente battute caustiche sui padrini forzisti (almeno sulla carta) di Gianluca Quadrini. Per un altro verso, Sgarbi presenta la sua lista e il suo raggruppamento come trasversale o meta-politico, cioè al di là di sclerotici schieramenti di partito.
Di più difficile classificazione la lista di Andrea Chietini, che si attribuisce il merito di avere unito tutti i capolista della precedente giunta, cioè maggioranza ed opposizione, nello schieramento “Arpino in Comune”; consiglieri che, evidentemente, per 5 anni non si erano accorti di avere tante idee e tanti progetti “in Comune” e se ne erano dette di tutti i colori. Una lista melting-pot i cui referenti politici a livello regionale e nazionale sono abbastanza oscuri.
La lista “Gianluca Quadrini Sindaco” si delinea come la più omogenea politicamente, uno schieramento di Forza Italia, con l’esplicito sostegno del Partito di Berlusconi. Presenta un programma incerto nella sintassi, ma con un elenco infinito di obiettivi e progetti, senza però indicare le coperture finanziarie. Una lunga e abbastanza caotica lista dei desideri. Se non bastasse, l’ing. Antonio Sardellitti, candidato Vice Sindaco della Lista Quadrini, ha scritto “Una lettera agli elettori”, che inizia con un “ Premesso che” e si conclude col ricordare che tutte le proposte sono “senza partecipazione delle casse comunali” [ci penserà Sant’Antonio, il taumaturgo di Padova?], prendendosela pure con “l’attenzione poco attenta” degli amministratori delle altre liste e finendo con un’auto esaltazione: “Riconosciamo all’ing Sardellitti [cioè a se stesso] di poter e saper risollevare le sorti della città”.
La lista “Rinascimento per Arpino. Sgarbi Sindaco” è il vero elemento di novità, una candidatura dell’ultim’ora che è esplosa come una bomba. Il programma elettorale di Sgarbi è molto semplice: “Portare Arpino nel Mondo e il Mondo ad Arpino”. Un programma velleitario se non parlassimo della città di Saturno, con quasi tremila anni di storia documentabili da importanti reperti archeologici come le mura ciclopiche, ma pure torri medioevali, chiese del 600 e del 700, castelli, palazzi patrizi, strade romane, istituzioni come il Convitto Nazionale e il Liceo Tulliano, fra i più antichi d’Italia, senza considerare il patrimonio che deriva dal territorio e dalla storia più recente, come quello enogastronomico e dell’olio e da figli illustri come Cicerone, Caio Mario, Vipsanio Agrippa e Il Cavalier d’Arpino.
Il programma di Sgarbi
“Portare Arpino nel Mondo ed il Mondo ad Arpino” sarebbe un programma velleitario se non fosse quello di uno Storico e un Critico dell’arte che sa riconoscere meglio di altri il patrimonio che gli verrebbe affidato, se non fosse il programma di un personaggio che come pochi altri sa richiamare l’attenzione su di sé e su quanto intraprende, coinvolgendo persone, istituzioni, mondo della cultura e della politica. A maggior ragione se consideriamo che il grande patrimonio storico, archeologico, artistico e territoriale di Arpino riesce a produrre in termini di sviluppo ed occupazione una minima parte delle sue potenzialità.
Un programma, quello di Sgarbi, per più versi anti-politico e anti-convenzionale, soprattutto se confrontato con quelli che pongono fra gli obiettivi prioritari “il rifacimento del tetto della Chiesa di Santa Filomena” e “il censimento dei fontanili nelle campagne”.
Come hanno reagito i candidati delle altre due liste? Male! Quadrini ha tentato senza esisto di togliere di mezzo lo scomodo avversario per via giudiziaria, a motivo di una presunta incompatibilità fra incarichi; Chietini ribadendo continuamente che Sgarbi non è di Arpino, non conosce i problemi della zona e che gli Arpinati non hanno bisogno di una classe politica d’importazione.
Ma conoscere i problemi non ha significato risolverli, soprattutto se consideriamo che Andrea Chietini è stato per dieci anni consigliere di maggioranza in comune e Presidente della Fondazione Mastroianni. Nel suo programma dichiara di voler prestare “attenzione ai grandi progetti”, ma in dieci anni non è stato neanche in grado di rendere fruibili le stanze già ammobiliate della Foresteria della Fondazione Mastroianni e altre sale anni addietro ristrutturate.
I prossimi giorni saranno dedicati agli incontri, ai comizi, alle visite delle realtà produttive del territorio, ai comunicati stampa e alle interviste. Ma anche sul livello della comunicazione la differenza non è di poco conto e sembra non esserci partita fra Sgarbi e “I cugini di Campagna”. Da una parte comizi noiosi, con rinvii a polemiche interne, con lunghi elenchi di obiettivi da raggiungere; dall’altro intenti ambiziosi ma chiari, come quello di “portare Arpino sulla ribalta internazionale”, con rinvii colti, ironici, racconti di episodi di vita vissuta, cronache politiche sconosciute e quant’altro. Ho seguito pochi comizi in vita mia, ma non mi era mai capitato di vedere la gente ridere e divertirsi, quasi che assistesse ad una performance fra il serio e il faceto. Ancora due settimane di campagna elettorale, iniziata in modo fragoroso, con dichiarazioni al vetriolo, polemiche, ricorsi e “non notizie”, come quella di un sito web locale IOWEBBO: in una non definita chiesa di Arpino, un meno definito parroco, nella predica domenicale avrebbe pronunciato non si sa quali frasi, che avrebbero potuto far presagire un suo orientamento politico. “C’è chi sta valutando di rivolgersi al vescovo di Sora, Gerardo Antonazzo”, si legge su IOWEBBO. Entrerà in campo anche la Congregazione per la Dottrina della Fede nella contesa elettorale arpinate? Staremo a vedere!
Enrico Ferri, professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Unicusano.