Carlo Rovelli contro Guido Crosetto è stato uno dei momenti più contraddittori e discussi del Concertone del Primo Maggio appena concluso. Il fisico, comparso recentemente in un singolo dei Belladonna, ha parlato a fondo dei danni delle spese militari in Ucraina e di quelli che lui ha definito i “piazzisti di strumenti di guerra” che contribuiscono a costruire strumenti di morte “per ammazzarci l’un l’altro. Stiamo andando verso una guerra che non accenna a vedere una fine e, invece, di impegnarci a trovare soluzioni, le nazioni si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso”. In questo monologo c’è andato di mezzo il Ministro della Difesa. Ecco come è stato coinvolto e come ha reagito l’organizzazione dopo l’intervento.
Carlo Rovelli contro Guido Crosetto, le parole integrali
Per chi se lo fosse perso, ecco cos’ha detto il fisico contro Crosetto dal palco di San Giovanni in Roma e, più in generale, sulla guerra:
“Questa piazza è meravigliosa come la musica, ma nel mondo non tutto è meraviglioso e solo voi potete affrontarla. C’è una catastrofe ecologica e solo voi potete combatterla, i provvedimenti non vengono presi perché toccano gli interessi di qualcuno. Ci sono disuguaglianze che crescono e la ricchezza non è mai stata così concentrata nelle mani di poche persone. La cosa importante che voglio dirvi è che stiamo andando verso una guerra che cresce, dobbiamo fermarla. Invece di cercare soluzioni i paesi si sfidano e la tensione non è mai stata così alta.
Stiamo spendendo più di tre trilioni di dollari per spese militari, utilizziamo i soldi per costruire strumenti di morte per ammassarci l’un l’altro. Possiamo essere più sciocchi di così? Perché lo facciamo? Lo ha detto Ligabue, perché i potenti hanno smania di potere. La guerra non si fa solo per potere, si fa anche perché costruire armi è una delle attività più lucrative.
Il fiume di denaro che si usa per le armi sguazza con la politica. Il ministro della difesa è stato presidente di Leonardo un’azienda che produce armi, la difesa dovrebbe pensare a difenderci non a costruire armi. Il governo italiano sta mandando una portaerei a fare i galletti davanti alla Cina, queste scelte rischiano di distruggere le nostre vite. Ragazzi il mondo non è dei signori della guerra, ma il vostro. Siete tantissimi in tutto il mondo e potete cambiarlo insieme, potete fermare la distruzione del pianeta e ridistribuire le ricchezze. Potete costruire un mondo dove risolvere insieme i problemi, le cose belle del mondo sono state costruire dai giovani che sognavano un mondo migliore. Chi sa parlare parli, chi sa suonare suoni, se i signori della guerra non hanno paura di ammazzare milioni di persone voi non abbiate paura di esprimervi.”
Lo snodo su cui i media discutono sta nel fatto che Rovelli abbia puntato il dito contro il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in quanto ex presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza:
“In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo. Il Ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte.”
A prescindere dalle rispettabili opinioni personali, l’organizzazione del Primo Maggio ha sentito di dover dire la sua.
Le scuse dell’organizzazione
Non tutto l’entourage del Concerto deve aver gradito questa uscita perché, poco dopo l’intervento del fisico, sono tornati sul palco i presentatori del Concertone del Primo Maggio, Ambra Angiolini e Biggio, che hanno dichiarato questo:
“Qua non c’è censura. Quando invitiamo i nostri ospiti lasciamo loro la libertà di esprimere la loro opinione, è importante. Dispiace che non essendo un dibattito politico, quando si attacca qualcuno, come nell’intervento del professor Rovelli, che ha espresso una sua opinione, se avessimo potuto avremmo avuto un contraddittorio. Non lo sapevamo e non è successo.”
La replica di Crosetto a Rovelli non è mancata:
“Io lavoro per la pace, non faccio il pacifista ma faccio il ministro. Lui faccia il fisico. Quando cambia settore compie qualche scivolone. Rovelli non sa di che parla, gli mando un abbraccio pacifico e lo invito a pranzo per fargli conoscere la persona così dorme pacifico-prosegue Crosetto-. Basta che nel suo studio dell’Ucraina non sbagli la parte per cui lavorare, perché normalmente chi è pacifista poi è per i russi. Qui invece siamo tutti per la pace in Ucraina. Bisogna anche conoscere cosa si è fatto prima”.
Carlo Rovelli contro Guido Crosetto, l’invito del Ministro
La risposta del ministro della Difesa all’uscita del fisico Carlo Rovelli viene oggi integrata da parole di distensione:
“Inviterò a pranzo il Professor Rovelli così la prossima volta che parlerà di me lo farà avendo conosciuto me, le mie idee, sapendo cosa ho fatto e faccio ogni giorno per cercare la pace e fermare la guerra ed anche per sentire come si serve una nazione con serietà e rispetto.”
La sensazione è che questo battibecco sia solo agli inizi ma il fatto che Crosetto abbia aggiustato il tiro dimostra che Rovelli non viene considerato poco.
Chi è Rovelli
Nato a Verona il 3 maggio del 1956, si tratta di una delle menti più lucide della nostra comunità scientifica italiana. Fisico, saggista e divulgatore, si specializza in fisica teorica lavorando anche negli Stati Uniti e in Francia, dove insegna presso l’Università di Aix-Marseille. E’ divenuto celebre per la sua attività nell’ambito della teoria della gravità quantistica a loop (“Loop Quantum Gravity”), di cui è uno dei fondatori. Il suo pensiero ha spaziato anche in:
- storia
- filosofia della scienza
- nascita del pensiero scientifico
- posizione di Anassimandro nello sviluppo della riflessione scientifica dell’umanità
Rovelli ha scritto diversi libri di divulgazione scientifica, tra cui “Sette brevi lezioni di fisica“, un best seller internazionale tradotto in 41 lingue che ha venduto oltre un milione di copie. Due anni fa è stato inserito nella lista dei 100 migliori pensatori del mondo “Global Thinkers” dalla rivista Foreign Policy, grazie al suo saggio “L’ordine del tempo”.