Non solo bandiere rosse e slogan pro-lavoro: nel corteo dei sindacati organizzato a Milano per il primo maggio 2023 hanno trovato spazio anche droga, alcol e degrado. Tanto che, alla fine, la tradizionale manifestazione è sfociata in un vero e proprio “rave”. A fare da sfondo, le vie del centro città, presto trasformatesi in un orinatoio a cielo aperto, preso d’assalto da spacciatori e consumatori, con la sola voglia di “divertirsi”. Si punta il dito, in particolare, contro il collettivo Smash Repression, incluso dall’organizzazione nel corteo e già protagonista di altri episodi del genere.

Milano, primo maggio 2023 tra droga e degrado: si punta il dito contro il collettivo Smash Repression

Era inizato nel migliore dei modi, con il tradizionale corteo partito alle 9 di mattina da Corso Venezia, il primo maggio 2023 a Milano. Ma, ben presto, si è trasformato in un vero e proprio rave. L’occasione è stata la “parade” in programma per il pomeriggio da piazza XXIV Maggio, organizzata da sindacati di base e centri sociali: dopo qualche metro, mentre un ramo del corteo proseguiva tranquillamente verso Piazza Duomo, l’altro, composto dal collettivo Smash Repression, si è riversato infatti per le vie del centro, seminando il panico. Con l’intento, sembra, di divertirsi e fare festa, lasciando da parte i temi sui quali si sarebbe dovuto discutere: diritti, salario minimo, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Dalle bandiere rosse e agli slogan pro-lavoro si è passati, in un batter d’occhio, a droga, alcol e musica techno. E la città, che aveva iniziato la giornata ricordando il 75esimo anniversario della Costituzione e il suo primo articolo, “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, si è trasformata in un orinatoio a cielo aperto, preso d’assalto da spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti, sotto gli occhi dei passanti non coinvolti, incluse famiglie con bambini. Stando a quanto riportato da Milano Today, alcuni avrebbero addirittura saccheggiato dei negozi, con l’intento di procurarsi bevande alcoliche; altri avrebbero gettato della colla su alcuni agenti e sarebbero ora indagati per resistenza a pubblico ufficiale e imbruttimento. In Questura sono da ore al lavoro per individuare tutti i responsabili.

I precedenti in altre città

Solo qualche settimana fa, a Bologna, lo stesso collettivo aveva organizzato una parata “rave” in occasione del 25 aprile.

Vogliamo tornare a ballare per affermare che non siamo dispostx alla mercificazione e alla repressione dei nostri corpi e dei nostri desideri. Abbiamo scelto la street per ribadire che non accettiamo, né il decreto legge anti-rave, né l’annichilimento che colpisce le forme di vita non omologate,

scrivevano, rivendicando la loro libertà di espressione e scagliandosi contro il primo decreto varato dal governo Meloni. Nelle loro proteste, in questi mesi, hanno supportato le più svariate cause: dalla legge anti-rave all’ergastolo ostativo e il 41-bis, fino ai diritti dei sex workers, finendo di fare “di tutto uno” e spesso usando metodi discutibili. Prima di ieri, erano tornati in piazza a Firenze, pochi giorni fa, per protestare contro “ogni forma di repressione”. In quell’occasione, nel corso del corteo, erano circolati volantini con scritto:

Evita di creare problemi o disagi che potrebbero danneggiare il corso della manifestazione. La buona riuscita della Street parade è responsabilità di tutti. Evita atteggiamenti violenti ma soprattutto nei confronti dei negozianti e abitanti lungo il percorso della parata. Abbi cura di te e ricorda di bere acqua e mangiare così da restare idratato e evitare gli zuccheri. Se fai uso di sostanze cerca di essere discreto e non attirare gli sguardi.

Buone pratiche che, forse, anche ieri avrebbero dovuto essere ricordate.