Il loro giorno più bello si è trasformato in una tragedia. Sivlio Maisti probabilmente aveva atteso quel giorno da quasi tutta la sua vita. Tutto era organizzato e il luogo era perfetto. Silvio aveva infatti organizzato una crociera insieme alla sua compagna, Valentina, a cui avrebbe chiesto la mano in alto mare. Ma durante la notte muore in crociera, poco dopo aver chiesto alla fidanzata di sposarlo.
La coppia approfittando delle festi di fine aprile e del ponte per il Primo maggio, aveva deciso di intraprendere una piccola vacanza in mezzo al mar Mediterraneo. Insieme a loro erano partiti anche alcuni familiari. Un sogno finalmente realizzato e condito dalla richiesta di sposarlo, proprio davanti a tutti i passeggeri della nave e con la complicità dello staff intero. Così Silvio ha preso il microfono e ha chiesto la mano a Valentina, consegnandole poi l’anello. Grida di gioia, applausi, lacrime e forti emozioni. Tutto era andato perfetto e niente poteva lasciar presagire che da lì a poco sarebbe successa la tragedia.
Muore in crociera dopo aver chiesto la mano alla fidanzata: il malore
La coppia torna in cabina per passare insieme la notte romantica. Ma durante la notte, il ragazzo accusa un malore e muore. A nulla sono serviti i tentativi di rianimarlo effettuati dal medico di bordo. Da quanto emerge a stroncarlo dovrebbe essere stato un arresto cardiocircolatorio. La nave è poi rientrata lunedì Primo maggio nel porto di Civitavecchia.
Silvio aveva 35 anni, era originario di Palestrina, risiedeva a Valmontone e faceva l’autotrasportatore. Insieme a Valentina aveva un bimbo. Probabilmente dovranno essere chiarite diversi fatti. I familiari hanno infatti denunciato dei ritardi durante l’arrivo dei soccorsi.
“I soccorsi sono stati chiamati subito ma sono arrivati con forte ritardo, quando ormai non c’era più niente da fare. Un volta arrivata la nave al porto le forze dell’ordine italiane sono state fatte salire alle 14.30 solo grazie all’intervento della Farnesina”.
ha spiegato Carlo Triolo, suocero di Silvio, al quotidiano La Nuova Tribuna. Triolo ha poi seguito aggiungendo che
“Nell’attesa siamo stati lasciati senza alcuna assistenza e il comandante non ci ha fatto nemmeno le condoglianze”.