Nuovo sbarco di migranti a Reggio Calabria. Quasi cinquecento persone sono approdate nella città calabrese, dopo essere partite da Lampedusa a bordo di una nave della marina militare italiana. Il trasferimento doveva avvenire ieri, Primo maggio, ma all’ultimo è stato posticipato alla mattina di martedì 2 maggio.
Il pattugliatore polivalente d’altura ‘Vega’ della Marina militare ha infatti completato le operazioni di sbarco al molo di Levante nel porto di Reggio Calabria. Dalla nave sono scesi 491 migranti. Circa 150 persone verranno trasferite in altre città, mentre il resto del gruppo sarà temporaneamente alloggiato nella palestra della scuola media “Boccioni”, a Gallico, nella periferia nord della città.
Sbarco a Reggio Calabria, dove staranno i migranti
Poiché il porto della città calabrese non è attrezzato per questo genere di operazioni (gli sbarchi), tutti i primi interventi medici e le operazioni di riconoscimento verranno eseguiti in una struttura riadattata, cioè la scuola media. Insieme alle forze dell’ordine saranno anche presenti i volontari della Croce rossa, diversi assistenti sociali e sicuramente mediatori linguistici e volontari della chiesa.
A Pozzallo altri 100 migranti
Proprio ieri sera, Primo Maggio, la nave Visalli della Guardia costiera era arrivata a Pozzallo, in Sicilia, con a bordo 100 migranti che erano nell’hot spot di Lampedusa. Le operazioni sono iniziate intorno le 20.30 per terminare un’ora dopo, verso le 21.30. A bordo dell’imbarcazione c’erano molti nuclei familiari e, fortunatamente, nessun caso sanitario. Tra i 100 migranti: 55 uomini e 33 donne oltre a 12 minori (6 maschi e 6 femmine). Le nazionalità prevalenti sono Guinea con 55 persone, Tunisia 28 e 14 Bangladesh. Tra le persone sbarcate a Pozzallo anche 7 palestinesi, 4 ivoriani, 3 gambiani, 3 siriani e uno proveniente dal Mali.
Questa operazione ha consentito di alleggerire il peso che grava sull’hot spot di Lampedusa, quotidianamente al collasso. Solo alcuni giorni fa nell’isola siciliana erano sbarcati 273 migranti e il loro arrivo aveva portato il numero di persone nelle struttura d’accoglienza a oltre 1300 ospiti, quando al massimo ne può contenere 400. La prefettura di Agrigento ha quindi varato un piano di trasferimento per svuotare l’hot spot e ridistribuire i migranti nel territorio nazionale.