Il senatore FDI Guido Castelli in esclusiva a Tag24.it. L’assicurazione dell’esistenza di un centrodestra compatto e la critica al PD: “Partito aprioristico”
Guido Castelli (FDI) in esclusiva: “Governo centrodestra compatto”
Partiamo subito dal “politichese” più stretto: il governo di Centrodestra può definirsi compatto come nella prima fase post elettorale?
“Il centrodestra è compatto più che mai, il PD e gli altri, piuttosto, nutrono un atteggiamento eccessivamente aprioristico”.
Cosa risponde a chi vi accusa di essere eccessivamente reticenti rispetto al tema dell’antifascimo?
“Non ravvedo alcuna reticenza. In tal senso l’intervento di Giorgia Meloni in occasione del 25 aprile è stato molto chiaro ed esaustivo. Il suo pensiero è anche quello di noi tutti. Dispiace vedere da parte di una forza importante come il Pd un approccio basato sulla ricerca aprioristica dello scontro, sull’aventinismo post-identitario, più che sul confronto serrato sui temi da affrontare oggi, concretamente, per il bene del Paese.”
Voltiamo pagina. Come giudica il primo 1 maggio all’insegna del Governo Meloni? Quali tipi di interventi sono stati fatti a favore dei lavoratori durante i vostri primi otto mesi di esecutivo?
“È un 1 maggio nel quale il governo vara il decreto lavoro, un atto al contempo fortemente simbolico e molto concreto. Mi sembra che non ci sia modo migliore per festeggiarlo e per onorare il dettato del primo articolo della nostra Costituzione. Per quanto riguarda gli interventi messi in campo, soltanto in queste ore con il decreto lavoro tagliamo il cuneo fiscale: i 3,5 miliardi previsti nel Def si vanno ad aggiungere ai 5 miliardi varati in legge di Bilancio. Questo significa abbassare il costo del lavoro, con conseguente aumento della busta paga per i lavoratori con reddito medio-basso. Inoltre, con il Mia – Misura di inclusione attiva – superiamo le storture del Reddito di Cittadinanza, riorganizzando le politiche attive del lavoro e mantenendo, al contempo, forme di sostegno nei confronti delle fasce più disagiate e fragili”.
Qual è la ricetta cardine del Governo Meloni per contrastare la precarietà e l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani?
“Attraverso l’ultima legge di Bilancio è già stato avviato un primo pacchetto di misure. Penso all’introduzione di incentivi alle aziende per l’assunzione dei giovani e alla formazione professionale mirata. Con l’odierno decreto lavoro si vuole anche agire per ridurre l’impugnabilità sui lavori a tempo determinato, intervenendo sulle causali dei contratti. Tutto questo però senza alterare il tetto massimo vigente dei 36 mesi consecutivi. E poi va ricordato che c’è il principio del merito, che rappresenta il “cappello” ideale a tanta parte dell’azione del governo Meloni. Merito significa anche che le nuove generazioni non solo hanno diritto al lavoro, ma anche a veder riconosciuti i propri talenti, che dobbiamo sostenere e promuovere. È lungo questa rotta che continueremo ad agire”.
E’ possibile risultare rindondanti e ripetitivi, ma le amministrative si avvicinano e, con esse, i relativi (anche legittimi) giochi delle parti. Bisogna aspettarsi colpi di scena improvvisi o frecciatine tra le forze che compongono la vostra coalizione da qui ai prossimi mesi?
“Vogliamo tutti rispettare il voto degli elettori e il compito che ci è stato da loro affidato. Si tratta di una responsabilità e di un onore di cui c’è piena consapevolezza. All’interno di un quadro coeso e collaborativo, le fisiologiche differenze esistenti tra i partiti del governo Meloni rappresentano una ricchezza: è attraverso un confronto leale e costruttivo che si migliora”.