Sarebbe morto in una operazione condotta in Siria il capo politico dell’Isis, il Califfo Abu al-Hussein al-Qurayshi. E il tutto sarebbe avvenuto lo scorso weekend. La conferma arriva dalla Turchia.
Erdogan annuncia la morte del capo dell’Isis
In una intervista alla emittente turca TRT il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha confermato la morte di Abu al-Hussein al-Husseini al-Qurashi, quarto califfo dello Stato islamico. L’operazione si sarebbe tenuta nella giornata di sabato 29 aprile nel Nord-Ovest della Siria. A dargli la caccia e a stanarlo sarebbero stati i servizi segreti di Ankara spingendolo, quando resosi conto di essere in trappola a farsi saltare in aria con una cintura esplosiva. Secondo quanto rivelato dal Presidente Erdogan, Abu al-Hussein al-Husseini al-Qurashi, era solo all’interno di una casa con un “bunker sotterraneo”, a pochi chilometri a nord della città di Jaindaris, nella provincia siriana di Afrin, vicino al confine con la Turchia: le forze speciali, una volta scoperta la sua posizione, gli hanno chiesto di arrendersi senza successo.
Morto il 4° Califfo dell’Isis
Quella di Abu al-Hussein al-Husseini al-Qurashi è la quarta morte di un Califfo dell’Isis che, nello stato islamico, rappresenta la carica di leader supremo. Una carica che l’uomo ha ricoperto “solo” per 150 giorni prima della morte: Abu al-Hussein al-Husseini al-Qurashi era stato infatti nominato leader supremo il 30 novembre 2022. Prima di lui, come terzo Califfo, Abu al Hasan al Hashimi al Qurashi, in carica per 240 giorni fra il 16 febbraio e il 14 ottobre scorsi. Più lunghe invece le carriere dei primi due Califfi. Il primo in assoluto, con 1.946 giorni di regno, è stato il noto Abu Bakr al-Baghdadi, fondatore dello Stato Islamico in carica dal 29 giugno 2014 alla sua morte, avvenuta il 27 ottobre 2019. All’epoca, Al-Baghdadi si sarebbe fatto saltare in aria con una cintura esplosiva insieme a due dei suoi figli. Notizia confermata dall’allora Presidente statunitense Donald Trump. Il secondo capo dell’Isis infine fu Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, nominato 4 giorni dopo la morte del fondatore del Daesh e in carica fino al 3 febbraio 2022, quando morì suicida durante un raid delle forze americane nel nord-ovest della Siria. Stavolta, la notizia fu data da Joe Biden.