Enrico Melozzi, direttore d’orchestra, ha parlato dal backstage del Primo Maggio, spiegando come lo spettacolo sia indietro anni luce rispetto agli altri Paesi. Con il Covid sembrava esserci stata un’accelerata che poi non ha avuto il giusto seguito, non portando a nessun passo avanti. Oltre a questo, però, il direttore d’orchestra ha parlato anche dell’ultima edizione di Sanremo e di quelli che sono i suoi sogni futuri.
Primo Maggio, Enrico Melozzi: “Mi piacerebbe fare un talent show”
La prima battuta è stata dedicata al concertone del Primo Maggio e alla grande presenza di ragazzi nonostante la pioggia.
“E’ bellissimo vedere un sacco di ragazzi con gli ombrelli, sotto la pioggia, per la musica tutti uniti. Bisogna dare merito a questo concerto che è riuscito ad unire un sacco di generazioni, ascoltano la musica che piace a loro, ma anche quella di artisti un po’ più datati che non conoscevano. Questo serve sempre per quel trucco di mescolare i pubblici che è la cosa più bella che la musica riesce a fare. E’ un momento per stare insieme, anche con la pioggia, e un momento di divertimento, ma un momento di riflessione politica, che non fa mai male ai ragazzi”.
Dopo di che si è toccato il tema sui diritti per i lavoratori del mondo dello spettacolo, ancora indietro anni luce rispetto agli alti Paesi.
“Per quanto riguarda i lavoratori dello spettacolo siamo a caro amico, siamo indietro anni luce rispetto ai francesi ad esempio. Il modello francese è quello che noi dovremmo inseguire, ma paradossalmente dovevamo essere noi il modello, perchè l’arte e lo spettacolo nascono qui. Siamo molto molto in ritardo, il Covid sembrava aver dato un’accelerazione, ma a mio avviso non è successo niente neanche lì, semplicemente si sono scoperte un po’ di cose che sapevano tutti. Ad esempio, quando dovevano arrivare i contributi e mancavano quei giorni di agibilità, si è scoperto che il 99% dei lavoratori del mondo dello spettacolo non è regolare. Speravo ci fosse una vera sferzata politica, ma purtroppo non c’è stata”.
Sulle emozioni dell’ultimo Sanremo, Enrico Melozzi si è espresso così:
“L’ultimo Sanremo è stato intenso, ricco di emozioni personali. E’ stato forse il Sanremo più bello per me, anche se ne ho fatti altri con risultati migliori, come ad esempio nel 2021 con i Mankeskin. Questo, però, è stato bello, ho fatto un brano da coautore con Grignani e sono cresciuto anche io”.
Mr. Rain è sicuramente il cantante che ha beneficiato di più dell’ultima edizione di Sanremo.
“Sicuramente l’artista che ha fatto il salto maggiore è Mr. Rain, perchè è quello che è riuscito a far capire tramite la sua canzone questa poesia che lui porta dentro. Già lo scorso anno aveva fatto un passaggio a Sanremo, ma solamente da ospite e così è più difficile far capire il proprio messaggio. C’era bisogno, per un cantante come lui, di un esposizione maggiore e il podio gli ha dato la celebrità che meritava”.
Per quanto riguarda i progetti futuri, il direttore d’orchestra ha le idee decisamente chiare.
“Un talent show mi piacerebbe moltissimo, perchè la divulgazione musicale è la cosa più bella che esiste. Il mio sogno è quello di portare la musica classica alla narrazione popolare come era una volta. Nel tempo, poi, la musica si è distacca e si è creata l’accezione che chi è intelligente fa la musica, mentre chi non lo è l’ascolta e basta e questo è sbagliatissimo. Vorrei riequilibrare questa situazione, riportando il pubblico al centro del progetto culturale”.