Gianluigi Paragone, senatore e leader di Italexit, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Tag24.it, spaziando dal significato del 1 Maggio odierno, ai temi legati all’operato del Governo Meloni
Intervista esclusiva a Gianluigi Paragone sul 1 maggio
Senatore, ci troviamo a celebrare un 1 Maggio, con un tasso di disoccupazione giovanile ancora oggettivamente preoccupante…
“E’ un 1 Maggio in cui non si capisce che cosa si stia festeggiando, esattamente. Si può dire che è la Festa del Lavoro che non c’è, da ormai tanti anni”.
La responsabilità è tuttavia tutta quanta della politica. Quali provvedimenti non sono stati varati nel tempo per fronteggiare l’emergenza? Il “suo” ex M5S fece “All-In” sul Reddito di Cittadinanza come strumento di provvisorio tamponamento dell’emorragia soltanto cinque anni fa…
“E poi abbiamo visto tutti come è andata a finire. Io lo dicevo anche quando facevo parte dei 5 Stelle: il Reddito di Cittadinanza deve essere la corsia di emergenza da seguire per un breve periodo, non può essere la normalità. Altrimenti le persone stanno a casa e non vengono incentivate a lavorare. Il provvedimento fu mal concepito. All’estero non funziona così”.
Lei è anche giornalista di professione e si è occupato spesso del tema in passato. Per quali ragioni in Italia risulta complessa la ricerca di un’occupazione stabile e duratura?
“Alt, io non me ne sono occupato in passato. Me ne sono sempre occupato e me ne sto occupando tutt’ora. Io credo che in Italia manchi una politica visionaria. Si aspetta sempre l’evento e non si fa nulla per essere preparati a affrontarlo nella maniera adeguata, quando si palesa. Così è anche nel mercato del lavoro”.
A cosa si riferisce specificamente?
“Io credo che l’Italia non abbia una classe politica in grado di comprendere la portata dell’intelligenza artificiale e l’ormai imminente impatto che avrà anche sul nostro mercato del lavoro. Gli altri paesi sono avanti anni luce. Ci pioverà addosso dal cielo e si cercherà di mettere una toppa. Ma sarà troppo tardi”.
Come sta operando, a Suo giudizio, il Governo Meloni?
“Il Governo Meloni ha fatto bene su alcuni temi in Europa. Si è posto a difesa del settore agroalimentare, per esempio. Ora però si giunge a un bivio: cosa farà con il Mes? Qui si è chiamati a prendere decisioni forti e serie”.
Il suo giudizio sulla visione dell’esecutivo rispetto all’attuazione del PNRR?
“Purtroppo su quello c’è ben poco da dire perchè sarà tutto in continuità con il percorso già avviato e instradato da Mario Draghi, rispetto a cui dissento completamente”.
L’emergenza più imminente, cui il governo dovrebbe far fronte?
“Ne avrei da citare più di mille. Stiamo parlando di 1 Maggio. Un bel tema sarebbe la differenza salariale. Come mai in Italia gli stipendi dei lavoratori sono così bassi? C’è qualcosa che non va quando il manager di un’azienda guadagna più del quadruplo di un suo operario o impiegato. Bisognerebbe quantomeno aprire una discussione seria. L’asimmetria dei redditi non è più ormai un tabù. Non bisogna girarsi dall’altra parte e far finta di niente”.
Qual è attualmente la fotografia del quadro politico italiano di Gianluigi Paragone, il 1 Maggio 2023? Ci sono svariati appuntamenti amministrativi a breve…
“Il 1 Maggio 2023 abbiamo un centrosinistra che non è centrosinistra. Abbiamo un M5S che rivendica continuamente la bandierina del Reddito di Cittadinanza. Una Lega che ha bisogno di ritrovarsi a livello di fisionomia, Forza Italia che deve far reset e ripartire e Fratelli d’Italia come guida legittimata dal consenso, chiamata però a dimostrare con i fatti i motivi per cui è stata votata se non vuole perdere punti percentuali. Mi viene da formulare un’ulteriore riflessione correlata…”.
Prego.
“Visto che si parla di 1 Maggio e di lavoro, mi viene da citare Craxi, che parlava di società del merito e del bisogno. Bisogna rifare nostri quei concetti che sembrano tanto lontani, ma più che mai attuali. E’ necessario fare di tutto per rimuovere ogni ostacolo alla piena occupazione. Bisogna generare posti di lavoro, non mettere toppe qua e là con le forme di sussidi più varie”.
Il Governo Meloni è ancora legittimato da una maggioranza solida come quella del 26 settembre? Si è parlato recentemente di alcune divergenza con la Lega…
“Tutto fa parte del gioco. Questa maggioranza dura e rimarrà la medesima fino alla fine della legislatura. Pensiamoci bene: il PD si deve riorganizzare e, gradualmente, lo sta facendo. L’M5S di Conte deve fare attenzione a non farsi fagocitare dal PD. Come dicevamo prima, la Lega di Salvini deve riacquisire una sua fisionomia e FDI sta giocando un ruolo centrale. Tutto come il giorno successivo alle elezioni. E intanto sono trascorsi otto mesi…”.