Nel Cdm di oggi 1° maggio il Governo ha anche assunto un’importante decisione che riguarda la vertenza Whirlpool scegliendo di ricorrere al golden power. L’iniziativa è partita dalla proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ed è stata adottata per Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri). Nel decreto è stata autorizzata la fusione tra Whirlpool e la turca Arçelik ma sono state poste specifiche prescrizioni a protezione del patrimonio tecnologico, della produzione e dell’occupazione. Misure di salvaguardia che scatterebbero in caso di sovrapposizioni tra i poli produttivi del nascente gruppo industriale.

Golden power, che cos’è?

Sull’operazione di fusione tra Whirlpool Emea e la turca Arçelik, che servirà a creare un gruppo europeo degli elettrodomestici, il Consiglio dei Ministri di oggi 1° maggio ha approvato la decisione di ricorrere al così detto golden power. Ma che cos’è questo particolare tipo di potere in mano al Governo? In realtà si tratta di più poteri, che l’Esecutivo può esercitare quando ritiene che un asset sia strategico per il Paese. Il concetto è stato introdotto per la prima volta con un decreto del 2012 e, anche in base alla modifiche successive, prevede che vi si possa ricorrere nei settori della sicurezza nazionale e della difesa, ma anche in ambiti strategici come quelli dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni. Quando quindi il Governo ritenga che in uno di questi settori sia necessario un intervento può agire in tre modi:

  • si può opporre all’acquisto di partecipazioni
  • può porre il veto all’adozione di delibere societarie
  • può imporre specifiche prescrizioni e condizioni

Whirlpool, a che punto è la vertenza?

L’intera operazione di fusione tra Whirlpool Emea e Arçelik coinvolgerà i 4683 dipendenti degli stabilimenti produttivi italiani che si trovano in Lombardia, Toscana e Marche. Il Cdm è così intervenuto anche in considerazione della salvaguardia dei posti di lavoro, altrimenti a rischio, ma non riguarderà l’impianto di Napoli, che solo una settimana fa è giunto a una svolta. Dopo quattro anni di vertenze e lotte sindacali degli operai il sito produttivo è stato salvato perché ceduto alla Tea Tek Group Spa, una società che si occupa di pannelli solari. Anche se il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato azienda e sindacati per prossimo 16 maggio, i trecento quaranta posti di lavoro a rischio per anni ora dovrebbero essere al sicuro.