Al via i lavori del Consiglio dei ministri sul Dl Lavoro. Il Cdm è stato convocato proprio il Primo maggio, come data simbolica, in concomitanza con la festa dei Lavoratori. E in una riunione lampo, è stato approvato il decreto contenente le misure per potenziare il mondo del lavoro.
Sul tavolo del Cdm il decreto legge con misure urgenti per l’accesso al mondo del lavoro e per l’inclusione sociale. I ministri riuniti discuteranno anche di salute e delle disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo numero 9 del 2 febbraio 2021, come anche il decreto legislativo in materia di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità.
Dl Lavoro, convocato il Consiglio dei ministri. Tajani: “Accolte molte proposte dei sindacati”
Il vicepremier Antonio Tajani ha spiegato come siano state accolte molte richieste dei sindacati, nonostante le diverse proteste provenienti dalla sinistra e dalle associazioni di categoria.
“La sinistra non è mai intervenuta su questo. I sindacati non mi pare che abbiano fatto molto sotto questo punto di vista. Molte delle loro proposte sono state accolte”.
ha detto Tajani a Rai Tre, a proposito delle misure sul cuneo fiscale. Il ministro degli Esteri ha poi spiegato, con un post su Twitter, che il Cdm approverà misure a sostegno dei lavoratori così da aiutare famigli e imprese, oltre a garantire più risorse per le ambasciate italiane.
#1maggio CdM per approvare misure a sostegno dei lavoratori. Riduciamo i costi in busta paga per aiutare famiglie e imprese. Abbassiamo il costo del lavoro per aumentare l'occupazione. Più risorse per garantire la sicurezza dei lavoratori, anche per le nostre Ambasciate nel mondo pic.twitter.com/4VcA5Z94cp
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 1, 2023
Damiani (FI) attacca il Pd: “Noi tagliamo il cuneo, i dem vogliono la patrimoniale”
Dario Damiani, senatore di Forza Italia e capogruppo in commissione Bilancio, attacca il Partito Democratico, sottolineando come i dem siano ormai un partito che si poggia su rivendicazioni “ideologiche ed estremiste”.
“Mentre il governo vara oggi il decreto legge sul lavoro che aumenterà di altri 4 punti il taglio del cuneo fiscale da luglio, portando quindi lo sconto a ben 7 punti per le retribuzioni fino a 25 mila euro e a 6 per quelle fino a 35 mila, pari a circa 80-100 euro mensili, la segretaria Schlein protesta perché a suo dire il centrodestra ‘tartassa il lavoro’”.
“E quale soluzione propone? Ca va sans dire, un’imposta sulle rendite, una patrimoniale. Ecco il Pd che getta la maschera e si rivela per quel che è: un partito ormai appiattito su rivendicazioni ideologiche ed estremiste. È evidente che per i moderati non c’è più spazio nel centrosinistra. Forza Italia continua invece a portare avanti il suo programma per una crescita reale e solida, con il sostegno alle imprese e favorendo i consumi delle famiglie”.
Calderone: “Approvato l’assegno di inclusione”
Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, commenta il Dl Lavoro approvato dal Consiglio dei ministri. Il suo esecutivo non fa “interventi sport” , ma ha una strategia dietro. E annuncia l’assegno di inclusione, che sostituirà il Reddito di cittadinanza targato Cinquestelle.
“Questo è un governo di legislatura, più strategia di lungo termine di questo non credo che ci sia. I nostri non sono interventi spot, ma c’è una visione che si concretizzerà e si scaricherà a terra. C’è un intervento annunciato da tempo di introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale, si chiama assegno di inclusione, a favore delle famiglie con condizioni di fragilità. C’è un percorso, che è la prosecuzione della volontà di dividere la platea: da un lato si prevede l’assegno di inclusione per i nuclei familiari con over 60, disabilità e minorenni; dall’altra misure di attivazione al lavoro, chi vuole intraprendere questo percorso sarà inserito in percorsi di formazione”.
Il ministro del Lavoro ha poi specificato che questo è un decreto per chi ha bisogno e “voglia di lavorare”,
“È un intervento che ha ampio respito, che dà risposte su tanti fronti e che soprattutto delinea un percorso che deve consentirci di accompagnare chi ha bisogno di lavorare e ha anche voglia di lavorare“.
Dunque, chiarisce Calderone, l’obiettivo non è quello di indebolire il lavoratori, rendendoli più precari – come più parti hanno criticato – ma quello di agevolare l’applicazione della norma.
“L’obiettivo non è certamente quello di rendere più precario l’utilizzo di questi strumenti ma invece quello di rendere più agevole l’interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficoltà applicative“.
“Il decreto dignità non ha contribuito a rendere più stabile il lavoro. Se guardiamo le indicazioni sui contratti a termine, ci rendiamo conto che in Italia in media il contratto a termine dura meno di 12 mesi, perché c’era un’evidente distorsione sulle causali di rinnovo. In questo caso noi affidiamo alla contrattazione, e ovviamente alle parti sociali, la definizione delle causali tipiche, con l’intento di utilizzare al meglio tutte le forme contrattuali cercando di rendere anche più inclusivo il mondo del lavoro”.
Gelmini (Azione): “Dl Lavoro meglio di niente”
L’ex ministro all’Istruzione e vicepresidente di Azion, Maristella Gelmini, critica le polemiche nate sulla scelta del Governo di organizzare un Cdm durante la Festa dei lavoratori, e specifica che, nonostante il provvedimento sia “temporaneo”, comunque è meglio di niente.
“Le polemiche sulla convocazione di un Consiglio dei ministri nel giorno della Festa del Lavoro sono sinceramente poco comprensibili: il punto è il contenuto dei provvedimenti che il governo varerà. La riduzione del cuneo fiscale è temporanea e quantitativamente modesta, ma è certamente meglio che niente: sostenere il potere di acquisto delle famiglie, messo a dura prova dall’esplosione dell’inflazione è importante e ciò che va in questa direzione non può essere ostracizzato a prescindere. Lo valuteremo in Parlamento e cercheremo di migliorarlo. E questo vale anche per la revisione del reddito di cittadinanza”.
Conte: “Il governo Meloni fa la festa ai lavoratori”
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, critico da sempre contro il governo Meloni, torna all’attacco con un video su Facebook, in cui critica il nuovo dl Lavoro che, incalza, “inaccettabile” e infrange “i sogni dei giovani”.
“Oggi è il Primo Maggio: dovremo celebrare tutti insieme la festa dei lavoratori eppure il governo Meloni si riunisce per introdurre il ‘governo preacariato‘ per fare la festa ai lavoratori”.
“Questo Paese ha bisogno di contratti a tempo indeterminato, di migliorare la qualità dei rapporti di lavoro. Lo avevamo fatto con il decreto dignità nel 2018. In un anno abbiamo avuto più 600mila contratti a tempo indeterminato. Torniamo indietro al Jobsact di Matteo Renzi. Ed è singolare che ci sia questo dolce abbraccio politico tra il governo e il governo Renzi, a dieci anni di distanza: siamo alla restaurazione più becera Si uccidono i sogni dei giovani, i loro progetti di vita“.
Confcommercio: “Bene il decreto, va nella giusta direzione”
La Confcommercio plaude il Governo per aver approvato il dl Lavoro e per la svolta di andare oltre il Reddito di cittadinanza voluto dai 5 Stelle, che sarà sostituito da interventi assistenziali per i non occupabili. Il presidente di Confcommercio, Marco Granelli, sottolinea il fattore positivo del decreto che avvia una riduzione del costo del lavoro.
“Il Dl lavoro coglie la necessità di correggere aspetti critici della gestione del mercato del lavoro. L’auspicio è che si trovino risorse per rendere strutturale questa misura e, quanto prima, per avviare la riduzione del costo del lavoro anche per la quota a carico dei datori di lavoro”.
Granelli, però, esprime alcune perplessità la possibilità di assumere con contratto di apprendistato professionalizzante persone anche oltre i 29 anni, e solo nei settori del termale e del turismo.
“L’apprendistato professionalizzante deve mantenere la sua secolare e collaudata vocazione, vale a dire quella di un contratto a contenuto formativo per consentire ai giovani di acquisire una qualificazione professionale, ‘premiando’ le aziende che realmente li formano all’interno di percorsi lavorativi. Non può diventare un mero strumento di incentivo all’assunzione, per di più limitato ad alcuni settori”.