Animalisti come ecologisti. E l’acqua della fontana di Trento diventa ‘sangue’. Nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio, un gruppo di animalisti ha versato del colorante rosse nella fontana del Nettuno, per protestare contro le politiche anti orsi volute dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.

Il gesto ricorda molto da vicino quella che ormai mai è diventata una prassi, imbrattare i monumenti storici per attirare l’attenzione sui problemi che riguardano la società. Era successo a Firenze, ma anche a Roma dove gli attivisti di Ultima Generazione avevano imbrattato la Barcaccia, la fontana a Piazza di Spagna, nel cuore di Roma. Ora è successo anche nella città di Trento, che si è risvegliata il Primo maggio con le acque della fontana del Nettuno colorate di rosso.

Chi ha imbrattato la fontana del Nettuno

A imbrattare la fontana è stato un gruppo chiamato ‘Centopercentoanimalisti‘, che ha rivendicato su Facebook il gesto. L’atto dimostrativo, arrivato dopo il ritrovamento della carcassa dell’orso M62 e la manifestazione a Sabbionara di Ala, dove vive Fugatti, è stato fatto per protestare contro la gestione degli orsi e le recenti ordinanze di abbattimento di Jj4 e dello stesso M62.

Sul bordo della fontana, i vigili del fuoco e la polizia locale hanno trovato un volantino con scritto:

“Quando provochi la pioggia, il fango va messo in conto… Liberazione animale. Noi ci crediamo”

Grazie al ricircolo dell’acqua, verso le 8,30 i vigili del fuoco unitamente alla Polizia locale intervenuti sul posto hanno ripulito la fontana.

“La fontana è già pulita e non presenta danni questo gesto contro il patrimonio di tutti va condannato senza se e senza ma”

, ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Trento, Roberto Stanchino, commentando il gesto degli animalisti che hanno imbrattato la fontana di Trento per protesta contro le politiche anti orsi.