Sarà un 1 maggio atipico quello di quest’anno perché sul tavolo del Governo arriva il nuovo decreto lavoro su cui i sindacati sono già pronti ad opporsi con diverse manifestazioni. Mentre a Roma si celebrerà il tradizionale “Concertone”, infatti, a Potenza è tutto pronto per la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil dal titolo “Fondata sul lavoro”.
Tra i leader dei sindacati vi è naturalmente Pierpaolo Bombardieri, segretario Uil, che in occasione della Festa dei Lavoratori ha analizzato in una lunga intervista i punti di discussione principali sollevati dai sindacati. Ecco un estratto:
Sarà un Primo maggio di lotta e mobilitazione. Portiamo a casa un risultato sul cuneo, ma su tutto il resto ci faremo sentire. Saremo in piazza anche il 6 a Bologna, il 13 a Milano, il 20 a Napoli. Bisogna superare la precarietà, garantire la sicurezza, dare salari dignitosi e risposte ai giovani. Non basta un decreto per risolvere questi grandi temi. Il resto è metaverso. Le risposte sono sbagliate, c’è troppa precarietà e poca sicurezza.
Proprio a proposito del taglio al cuneo fiscale che rientra tra i temi principali del decreto lavoro, Bombardieri ha rivendicato il successo dei sindacati:
Il taglio del cuneo fiscale lo rivendico eccome, abbiamo fatto uno sciopero generale con la Cgil contro il governo Draghi su questo. Ma non è strutturale. E nel decreto, di cui ancora non abbiamo un testo, non c’è nulla su precarietà, sicurezza del lavoro, sanità, rinnovo dei contratti pubblici, pensioni dei giovani e su Opzione Donna. La nostra mobilitazione continua.
1 Maggio, Bombardieri sul lavoro povero: “Non se ne parla”
Sono tanti, dunque, gli spunti di protesta che la manifestazione dei sindacati intitolata “Fondata sul lavoro” porterà in piazza a Potenza nel corso di questo 1 Maggio. Alla radice dell’iniziativa vi sono le tante incertezze del governo che, nonostante l’apertura coi sindacati su alcuni punti, continua a titubare e a nascondersi dinanzi a problemi importanti come quello del lavoro povero.
È sempre il segretario Pierpaolo Bombardieri a ribadire i “silenzi” del Governo Meloni in risposta alla richiesta di provvedimenti su quest’ambito:
Non se ne parla e mi sembra grave. Abbiamo chiesto la detassazione dei rinnovi contrattuali e non è arrivata. Abbiamo sollecitato il rinnovo dei contratti pubblici, ma nel Def c’è zero. Anzi, la Pubblica amministrazione continua ad operare con chi applica minimi da fame, penso al contratto della vigilanza e alle Rsa. Ma come si fa?
Un atteggiamento che naturalmente cozza con i principi della Costituzione che, come ricordato dal titolo della manifestazione odierna, si radica sul lavoro. Ecco la spiegazione di Cgil, Cisl e Uil in merito alla scelta di scendere in piazza sotto il motto “Fondata sul lavoro”
Nella Costituzione il lavoro viene riconosciuto come il primo principio fondamentale della Repubblica italiana, un diritto personale e un dovere sociale che deve essere garantito e valorizzato.
Maurizio Landini (Cgil): “C’è bisogno di un cambiamento”
A confermare tutte le tesi esposte da Bombardieri è arrivato puntuale l’intervento di Maurizio Landini che si è allineato a quanto detto dal segretario Uil. Il leader di Cgil ha infatti ribadito l’importanza della manifestazione odierna in virtù di una serie di ragioni che permangono nonostante gli interventi previsti nel prossimo decreto lavoro:
Rimangono tutte in campo le ragioni che ci hanno portato a indire giornate di mobilitazione: c’è bisogno di un cambiamento vero in questo governo. Abbiamo posto il tema che un confronto non può avvenire la domenica sera e la sera prima che il Cdm decida: è un problema anche di sostanza. E non abbiamo visto alcun testo, anche questo non è un metodo per noi accettabile. Vuol dire non riconoscere ai sindacati il ruolo che possono svolgere.
Quanto all’apertura sul taglio al cuneo fiscale, invece, anche Landini ha riconosciuto lo sforzo del Governo di avvicinarsi alle richieste dei sindacati, fermo restando che ci sono ancora dei passi importanti da fare per avere una misura completa e soddisfacente:
Siamo di fronte a un provvedimento sul cuneo contributivo che va nella direzione delle richieste che abbiamo fatto, un primo risultato ma è una tantum, perché non è strutturale in quanto vale per i prossimi 5 mesi, parte da luglio, non è neanche conteggiato sulla tredicesima, e stiamo parlando di un aumento di 50/60 euro al mese che si aggiungono a quelli che erano stati già ottenuti, è una misura importante ma transitoria e insufficiente per rispondere al problema della tutela del potere d’acquisto dei salari.