C’è grande attesa sul nuovo decreto lavoro che prenderà forma nel corso del Cdm odierno ma intanto Elly Schlein ha già espresso la propria sentenza sull’operato del governo. La nuova segretaria del Pd si è allineata a quanto espresso proprio quest’oggi da Giuseppe Conte, condannando le scelte del governo Meloni in merito alla riforma che cambierà il mondo del lavoro in Italia.

Stando alle parole di Schlein, il futuro dei lavoratori è destinato a vivere sempre più in un sistema precario che toglierà certezze all’individuo e offrirà uno strumento ulteriore ai datori di lavoro per ricattare i propri dipendenti. Ecco il suo commento a riguardo:

Il decreto annunciato è una provocazione insopportabile. Ruba il futuro alle prossime generazioni ed è una sentenza di condanna alla precarietà. Il taglio del cuneo è nettamente insufficiente, se pensiamo che nel primo trimestre di quest’anno l’inflazione ha superato di ben 7 punti l’aumento delle retribuzioni. Si parla di estendere i voucher e liberalizzare i contratti a termine, è l’esatto contrario di ciò che serve.

E ancora:

Si dà anche la possibilità di derogare alla contrattazione con accordi tra le parti: ma non ci sono parti alla pari tra chi può offrire lavoro e chi ne ha bisogno. Con questo decreto i lavoratori saranno più ricattabili.

Ricordiamo che il Consiglio dei Ministri sarà chiamato a discutere di diversi temi sulla questione lavoro, a partire dal taglio al cuneo passando per contratti a termine, fino al Reddito di Cittadinanza.

Decreto lavoro, la ricetta di Schlein: “Salario minimo a 9,50€”

Nella sua invettiva contro il governo Meloni, la segretaria del Pd ha poi voluto offrire anche i personali strumenti per risollevare l’industria del lavoro. Prendendo come riferimento anche quanto visto nel resto dei Paesi europei, in primis la Spagna, Elly Schlein ha elencato una serie di misure funzionali, dal suo punto di vista, per migliorare lo scenario italiano.

Ecco le sue parole:

Serve una redistribuzione, perché l’idea di abbassare le tasse a tutti nasconde la volontà di abbassarle ai ricchi, facendo mancare le risorse e i servizi ai poveri. Limite ai contratti a termine, legge sulla rappresentanza, salario minimo, poi abolizione degli stage gratuiti. Basta al lavoro povero e al lavoro precario. In Spagna hanno limitato i contratti a termine con un patto tra imprese e sindacati, la direzione è questa.

Poi, una difesa anche nei confronti del Reddito di Cittadinanza – baluardo del M5S- a proposito del quale Schlein ha parlato di battaglia ideologica di Fratelli d’Italia anziché di un tentativo serio di combattere la povertà. Al contrario, come segretaria del Pd è pronta a discutere la proposta del salario minimo a 9 euro e 50:

Il governo Meloni ha come priorità fare uno spezzatino del reddito di cittadinanza per piantare bandierine ideologiche negli occhi delle fasce più fragili. La destra pensa a contrastare i poveri, non la povertà. La nostra proposta riconosce a tutti il trattamento economico complessivo dei contratti collettivi più rappresentativi e al contempo chiede di condividere con le parti sociali una soglia minima legale, 9 euro e 50, sulla quale siamo disponibili a un confronto.