Si chiama Emiliano Laurini ed ha 41 anni, l’ex fidanzato di Martina Mucci, la 29enne aggredita lo scorso febbraio mentre rincasava dal lavoro a Prato. L’uomo, ex pugile e buttafuori, è stato arrestato negli scorsi giorni con l’accusa di essere il mandante del brutale pestaggio nei confronti della giovane. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe infatti ingaggiato delle persone per sfregiarle il volto, in cambio di poche centinaia di euro, con l’intento di “punirla”. Un atteggiamento violento e vendicativo che l’uomo avrebbe messo in atto anche contro la nuova compagna. A dimostrarlo sono alcune intercettazioni effettuate dagli agenti.
Martina Mucci ex fidanzato: le frasi choc contro la nuova compagna intercettate dagli inquirenti
Stava tornando a casa dal locale in cui lavorava come cameriera, quando, all’improvviso, era stata aggredita e pestata da due sconosciuti, che l’avevano lasciata a pochi passi dal suo portone inerme, sul pavimento. È la tragica vicenda che ha coinvolto Martina Mucci, la 29enne di Prato che, lo scorso febbraio, è stata vittima di un’azione punitiva orchestrata nei suoi confronti da parte dell’ex fidanzato, il 41enne Emiliano Laurini, ex pugile e buttafuori. Stando a quanto ricostruito finora, l’uomo avrebbe ingaggiato – attraverso l’aiuto di un intermediario – due giovani di 16 e 21 anni per “darle una lezione”, vendicandosi di alcuni “torti” subìti: innanzitutto, quello di essere stato lasciato; poi, quello di essere stato trasferito in un locale diverso rispetto a quello in cui lavorava insieme alla 29enne, per espressa richiesta di quest’ultima.
Questi i motivi che l’avrebbero spinto all’azione violenta, oltre alla gelosia patologica nei suoi confronti, che caratterizzerebbe anche il rapporto con la nuova compagna. A dimostrarlo, alcune intercettazioni effettuate dagli agenti grazie alle microspie nascoste sulla sua Bmw. In particolare, quelle del 16 aprile scorso, in cui si sente l’uomo scagliarsi contro la nuova fidanzata con minacce e botte, mentre la obbliga a ripercorrere le sue relazioni passate. Vuole controllarla, la colpisce ripetutamente, le intima di parlare a suon di schiaffi; lei, impaurita, sospira, parla, nonostante il dolore. Poi, la sera dopo, mentre è alla guida da solo, lui dice:
Ieri l’ho scassata per bene. Vai tranquillo che ieri sera ho dato abbastanza… capelli strappati, unghie – si ripete, quasi per compiacersi -. Mi verrebbe voglia di spaccare i denti anche a lei,
aggiunge. Il riferimento è proprio a Martina che, a quanto pare, era stata messa in guardia da un’altra delle sue ex che, contattandola, le aveva detto, il giorno dopo l’aggressione:
Ti voleva puntare al viso, questo me l’ha sempre detto, e se ci stavo ancora insieme, sarebbe capitata la stessa cosa a me.
L’arresto e i complici
Non ne è scampata neanche la nuova compagna che, dopo l’aggressione nella Bmw, lo scorso 21 aprile si era recata al pronto soccorso con fratture scomposte a due costole. Lui aveva provato a convincerla a raccontare che si fosse trattato di un incidente.
Gli dici: so’ cascata oggi pomeriggio, ora mi veniva da piangere per il dolore […] questi lo capiscono che è una violenza domestica.
In effetti i medici avevano giudicato le lesioni non compatibili con una caduta e, di conseguenza, il 41enne era stato tratto in arresto. Oltre a lui è stato fermato anche Kevin Mingioia, uno dei due assalitori di Martina. 21 anni e diversi precenti penali alle spalle, Mingioia potrebbe aver preso parte anche ad altri pestaggi e, fra gli amici, è noto perché tende a “far saltare i denti” delle vittime. A riportarlo è il Corriere della Sera, che ripercorre il suo curriculum criminale, soffermandosi anche sull’altro aggressore, il 16enne che, dopo l’arresto dei suoi complici, si sarebbe presentato autonomamente in questura, accompagnato dai genitori.