Riscatto laurea per andare in pensione prima dei contribuenti nati negli anni ’60 e appartenenti al meccanismo previdenziale misto con anni di università collocati prima della riforma del 1996: ecco qual è la convenienza nel procedere con l’operazione di pagare i contributi per gli anni corrispondenti agli studi e quanti anni di lavoro si risparmiano. Il contesto è quello di lavoratori del sistema misto che possono scegliere tra la pensione di vecchiaia a 67 anni di età (salvo indicizzazione alla speranza di vita) unitamente a 20 anni di contributi (e un trattamento di pensione che per il 2023 è fissato in minimo 754,91 euro, pari a 1,5 volte l’assegno minimo di pensione) e la pensione anticipata di soli contributi.
Riscatto laurea pensione prima per i lavoratori nati negli anni ’60: ecco lo scenario
Per chi ha già raggiunto i 20 anni di contribuzione, il riscatto degli anni universitari si traduce in un anticipo dei requisiti per uscire prima dal lavoro. Analogamente, gli anni si possono cumulare ai versamenti per la pensione anticipata di circa 43 anni di contributi. In seconda battuta, si può pensare di optare per il riscatto agevolato della laurea che comporta, in ogni modo, il cambio di regime previdenziale verso il “contributivo puro”. Percorrendo questa ipotesi, si può puntare alla pensione anticipata contributiva maturabile all’età di 64 anni unitamente a 20 anni di contributi, purché la pensione futura abbia un importo di 2,8 volte maggiore rispetto al trattamento minimo.
Riscatto laurea pensione di vecchiaia e anticipata: quando è prevista l’uscita?
Si può prendere come esempio un lavoratore (o una lavoratrice), nato a gennaio del 1965 che abbia concluso i quattro anni di università nel 1988 e abbia versato il primo contributo nel mese di gennaio del 1989 all’età di 24 anni. Il lavoratore appartiene al sistema contributivo misto, avendo iniziato a lavorare prima del 1996 ma non avendo, prima di quest’anno, 18 anni di contributi necessari per rientrare nel più vantaggioso sistema retributivo. Per effetto della speranza di vita, la pensione di vecchiaia del lavoratore maturerà all’età di 67 anni e sette mesi, poco dopo della pensione anticipata di soli contributi, stimabile all’età di 67 anni e cinque mesi. Per la lavoratrice, vige l’anno di sconto per la pensione anticipata, maturabile a 66 anni e 5 mesi. Gli scenari sono riferiti a lavoratori che non abbiano buchi contributivi.
Quanto costa riscattare la laurea?
I canali di uscita del lavoratore della pensione di vecchiaia o anticipata possono essere agevolati con il riscatto della laurea. In particolare, utilizzando la riserva matematica per il calcolo di quanto costi l’operazione, il contribuente avrebbe l’effetto di risparmiare anni di lavoro in misura maggiore rispetto agli anni riscattati. Ipotizzando quindi che il riscatto sia richiesto per quattro anni di studi, la prima data utile di uscita per la pensione di vecchiaia del lavoratore (o della lavoratrice) è all’età di 62 anni e undici mesi. Il costo del riscatto con il metodo della riserva matematica dipende dall’età, dalla retribuzione pensionabile e dall’anzianità contributiva. In genere, più si rimanda la domanda di riscatto laurea negli anni, e maggiore è il costo da sostenere.
Quanto e quando conviene riscattare la laurea per andare in pensione prima?
Dall’esempio fatto, si può intuire che la convenienza al riscatto della laurea è più del 100% in quanto gli anni di anticipo della pensione sono maggiori di quelli riscattati. A fronte di una pensione di vecchiaia a 67 anni e sette mesi, con il riscatto della laurea di quattro anni il contribuente riesce a uscire dal lavoro quasi cinque anni prima. Lo stesso sconto si verifica per la pensione anticipata, misura che prevede un’uscita stimata a 67 anni e cinque mesi (per effetto degli oltre 43 anni di contributi) ma che con il riscatto della laurea si ridurrebbe all’età di 62 anni e undici mesi (61 anni e undici mesi per le lavoratrici). In entrambi i casi di pensione anticipata occorre aggiungere i tre mesi di finestra mobile che rinviano il momento effettivo della fruizione del primo assegno di pensione.