Pensione Opzione Donna 2023 requisiti: la legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (c.d. Legge di Bilancio 2023) ha apportato delle modifiche per quanto riguarda la disciplina relativa alla pensione anticipata “Opzione Donna”.

A tal proposito, la precedente circolare n. 25 del 6 marzo 2023, pubblicata da parte dell’INPS, ha introdotto dei nuovi requisiti per l’accesso al suddetto scivolo pensionistico, soprattutto per quanto riguarda le seguenti donne lavoratrici:

  • le lavoratrici che assistono un soggetto che ha un handicap in situazione di gravità (Legge 104);
  • le lavoratrici che sono state licenziate;
  • le lavoratrici che hanno un rapporto di lavoro dipendente presso delle imprese che si trovano in una situazione di crisi aziendale.

Alcune novità, inoltre, sono state introdotte anche in merito alla decorrenza della pensione anticipata Opzione Donna e alle modalità con cui può essere presentata la domanda all’INPS.

Senza perderci ulteriormente in chiacchiere, dunque, ecco qui di seguito tutto ciò che riguarda la pensione Opzione Donna 2023: che cos’è, come funziona, decorrenza, durata, requisiti e come fare domanda.

Pensione Opzione Donna 2023 requisiti: che cos’è, come funziona, decorrenza, durata e come fare domanda

L’INPS mette a disposizione un apposito servizio mediante il quale le cittadine hanno la possibilità di presentare domanda per accedere alla pensione anticipata Opzione Donna.

Questo scivolo pensionistico, in particolare, viene concesso alle lavoratrici che hanno un rapporto di lavoro dipendente e alle lavoratrici autonome, che abbiano versato i contributi dovuti per un periodo almeno pari a 35 anni.

Il suddetto trattamento pensionistico viene calcolato in base al sistema contributivo e viene erogato nei confronti delle donne che possiedono i requisiti necessari entro la scadenza del 31 dicembre 2022.

In particolare, qualora le lavoratrici possiedano tutti i requisiti che vengono richiesti dalla legge entro il suddetto termine, allora potranno accedere alla decorrenza della pensione anticipata in momenti differenti a seconda della tipologia di contratto di lavoro che hanno. Nello specifico:

  • dopo 12 mesi dalla data in cui vengono maturati i requisiti necessari, in caso di lavoratrici dipendenti;
  • dopo 18 mesi dalla data in cui vengono maturati i requisiti necessari, in caso di lavoratrici autonome.

Per quanto riguarda le lavoratrici che operano nel settore scolastico e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM), invece, il trattamento pensionistico viene riconosciuto a partire da:

  • il 1° settembre 2023, in caso di lavoratrici dipendenti;
  • il 1° novembre 2023, in caso di lavoratrici autonome.

In ogni caso, però, la decorrenza della pensione anticipata Opzione Donna non potrà mai essere anteriore al 2 gennaio 2023.

In merito ai requisiti necessari per accedere al trattamento pensionistico, le lavoratrici che vogliono presentare la domanda devono essere in possesso dei seguenti requisiti entro il 31 dicembre 2022:

  • un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni, al netto di periodi di:
    • malattia;
    • disoccupazione;
    • prestazioni ad esse equivalenti;
  • un’età anagrafica pari o superiore a:
    • 58 anni per quanto riguarda le lavoratrici dipendenti;
    • 59 anni per quanto riguarda le lavoratrici autonome;
  • la cessazione del rapporto di lavoro esclusivamente per quanto riguarda le lavoratrici dipendenti.

Le lavoratrici che possiedono tutti i requisiti che abbiamo elencato qui sopra potranno accedere alla pensione anticipata Opzione Donna, previa presentazione di un’apposita domanda da far pervenire all’INPS, attraverso una delle seguenti modalità:

  • il servizio online che viene messo a disposizione sul sito web dell’Istituto, previa autenticazione mediante l’utilizzo delle proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • il contact center integrato dell’INPS, telefonando al numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164 164 (a pagamento da rete mobile, in base al piano tariffario del proprio gestore telefonico);
  • i servizi telematici che vengono forniti dagli enti di patronato e dagli intermediari dell’INPS.

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