Superbonus, si avvicina la data del 2 maggio 2023 per la comunicazione all’Agenzia delle entrate della cessione crediti e sconto in fattura per cessionari e fornitori. La trasmissione va effettuata in via telematica sulla Piattaforma cessione crediti dell’Agenzia delle entrate ed è irrevocabile. Interessati sono i cessionari che vogliano spalmare quote di bonus edilizi per un periodo di tempo più lungo (dieci anni) e per quote di uguale importo. O i fornitori dei lavori che abbiano applicato lo sconto in fattura a favore dei committenti. Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle entrate, la comunicazione può riguardare anche solo una quota del credito maturato e disponibile. In una successiva comunicazione da trasmettere entro fine 2023 può essere ripartita la rimanente parte di una rata non utilizzata o di altri bonus nel frattempo maturati.
Superbonus crediti sconto, comunicazione 2 maggio 2023: quali bonus e come fare
Comunicazione dal 2 maggio prossimo della cessione dei crediti del superbonus o dello sconto in fattura per cessionari e fornitori. A stabilirne le regole è la conversione in legge del decreto di blocco dei crediti di febbraio scorso, con particolare beneficio per le spese maturate nel 2022, ripartibili in dieci anni e non più in quattro o cinque, come prevede la disciplina generale del superbonus. La nuova ripartizione delle rate riguarda anche il bonus sisma e il bonus di abbattimento delle barriere architettoniche.
Ulteriori delucidazioni dell’Agenzia delle entrate hanno stabilito che i creditori dei bonus possano ripartire anche le quote successive alla prima non oggetto di compensazione. L’allungamento delle rate deve essere eseguito sulla parte residua riferita alle spese del 2022 e seguenti per i crediti che siano stati comunicati all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre dello scorso anno e per le comunicazioni trasmesse dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023. La maggiorazione delle rate non riguarda, dunque, i crediti oggetto di remissione in bonus, con comunicazione a partire dal 1° aprile 2023.
Superbonus crediti sconto, quali sono i bonus che si possono rateizzare in dieci anni?
Le dieci quote di suddivisione dei crediti del superbonus hanno decorrenza a partire dall’anno susseguente alla rata originaria. La legge di conversione del decreto 11/2023 stabilisce, inoltre, che il creditore possa utilizzare la rata solo in compensazione, utilizzando specifici codici tributo dell’Agenzia delle entrate. Inoltre, la quota non utilizzata nell’anno di riferimento o una parte di essa, non può essere fruita negli anni susseguenti od oggetto di richiesta di rimborso da parte di cessionari e fornitori.
Sulla base delle indicazioni fornite dal decreto e dei chiarimenti dell’Agenzia delle entrate, si può ipotizzare un fornitore titolare di una rata 2023 per spese riferibili al 2022 e comunicate prima del 31 marzo scorso. Se il fornitore non dovesse disporre della necessaria capienza fiscale in compensazione per la totalità della rata entro la fine del 2023, può suddividere la stessa in una quota da utilizzare entro il 31 dicembre e un’altra quota residua da suddividere in dieci rate.
Come rateizzare crediti e sconti maturati nel 2022 e comunicati entro il 31 marzo 2023?
Pertanto, se la rata è di 10mila euro riferita all’anno 2023 per le spese 2022 e il fornitore stimi di utilizzarne in compensazione la metà, può ripartire l’altra metà in dieci rate annuali comunicandolo all’Agenzia delle entrate. Le rate saranno pari quindi a 500 euro all’anno dal 2024 al 2033. Le quote oggetto di suddivisioni non sono ulteriormente cedibili e nemmeno frazionabili. Se il fornitore dovesse accorgersi entro la fine del 2023 di non poter utilizzare in compensazione il totale della rata residua o maturi altri crediti d’imposta, potrà effettuare una seconda comunicazione all’Agenzia delle entrate nella quale frazionerà il credito maturato in maniera differente.
L’ulteriore frazionamento dovrà comprendere quanto non utilizzato nella rata 2023 o quanto ulteriormente aggiunto ai crediti d’imposta. In alternativa, il fornitore può attendere la fine del 2023 per capire esattamente quanti crediti non riesce a portare in compensazione: in questo caso è sufficiente un’unica comunicazione con il piano di rateazione a dieci anni delle quote utilizzabili del superbonus.