Pupo in Russia. Clamoroso dietrofront del popolare cantante italiano che dopo la polemica di ieri ha rinunciato a partecipare al Festival russo come giurato. La kermesse si era aperta nella giornata di ieri e gli organizzatori avevano annunciato la presenza di Pupo, particolarmente amato dal popolo russo. Nelle scorse ore però il cantante ha rimuginato sulla sua decisione scegliendo di non partire. Pupo ha però spiegato che nella sua decisione non hanno pesato le polemiche pur non scendendo nei dettagli. L’artista aveva partecipato alla kermesse canora nel 2021. Le precedenti edizioni si erano tenute in Crimea ma a causa della guerra quest’anno si è deciso diversamente optando per il palazzo di Stato della capitale russa.
Pupo in Russia, il dietrofront
Con un vocale inviato a Dagospia, Pupo ha dichiarato di averci ripensato. Nessun viaggio a Mosca dunque dove il popolare cantante si doveva recare per partecipare come membro della giuria di Road To Yalta, il festival internazionale di musica russo giunto alla quinta edizione. Il sito ufficiale di Road To Yalta aveva reso noto che durante la manifestazione sarebbero state eseguite canzoni sovietiche sulla guerra in diverse lingue del mondo. Il nome di Pupo era stato messo in evidenza e lo stesso artista aveva promosso la sua partecipazione realizzando un videoclip in cui intonava Bella ciao. Perché scegliere di far partecipare come giurato in Russia anche un cantante italiano? Lo stesso Albano si era scagliato contro Pupo facendo notare come in questo momento storico sia intollerabile il fatto che un artista italiano si renda complice di un Paese il cui governo ha iniziato una guerra contro vittime innocenti: “Non condivido per niente, non so cosa ci sia dietro. Non posso che restare perplesso nel vedere un collega che accetta un ingaggio da un paese il cui governo ha iniziato una guerra che causa vittime innocenti”. Dopo il polverone mediatico, Pupo è tornato sui suoi passi: “E’ successo l’imprevedibile, l’impossibile intorno alla mia eventuale partecipazione al festival Road to Yalta. In virtù di riflessioni e assorto nei miei pensieri nel viaggio che sto facendo da Lugano verso la città di Spa, in Belgio, dove mi fermerò per qualche giorno a riposare e ancora a riflettere, ho deciso di non partire per Mosca”. Poi ha aggiunto: “Certo non dipende dalle polemiche e da tutto ciò che è accaduto in questi giorni, ma dipende da un fatto che vi spiegherò più avanti, perché la mia abitudine è sempre di essere molto chiaro e leale con tutti, a prescindere da chi sono gli interlocutori”.
Il rapporto con la Russia
Il rapporto di Pupo con la Russia nasce in seguito alla sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1980 con il brano Su di noi. Il brano riscuote tantissimo successo all’estero tanto che il cantante diventa uno degli artisti più acclamati all’estero. Successivamente si fa conoscere nel 1981 per aver scritto Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri e per un brano Lidia a Mosca che parla della sua amicizia con una ragazza russa. Le sue canzoni sono state tradotte in tedesco, francese, spagnolo ma è in Russia che la sua carriera ha conosciuto un momento d’oro. Sui social, la partecipazione di Pupo al festival russo aveva sollevato aspre critiche ma non era mancato chi lo aveva difeso asserendo che gli artisti siano liberi di scegliere: “Pupo non sposta soldati, non sposta nemmeno voti. E comunque un canale di comunicazione di qualche tipo con la Russia va tenuto aperto. Qualche commercio c’è ancora. Qualche scambio diplomatico pure. I concerti o i balletti perché non dovrebbero esserci? Le letture dei libri perché non dovrebbero esserci? Mostre di quadri perché non dovrebbero esserci?”, ha scritto un utente.