Decreto Lavoro, è in corso il vertice tra Meloni e i sindacati sulle misure in arrivo nel provvedimento di domani, 1° maggio. Il confronto, che si annuncia in salita per le posizioni di contrasto della vigilia, vedrà coinvolte le maggiori sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil dal tardo pomeriggio di oggi, 30 aprile. Fa discutere il provvedimento da adottare nella giornata della Festa dei lavoratori. Giorgia Meloni ha risposto a Maurizio Landini che aveva criticato la data del decreto: “Diseducativo lavorare il 1° maggio? E il Concertone?”.
In ogni modo, il decreto Lavoro contiene riforme a 360 gradi: incentivi, revisione del Reddito di cittadinanza, taglio del cuneo fiscale in busta paga, restyling dei contratti a termine sono solo alcuni dei provvedimenti che verranno adottati dal governo. In dirittura d’arrivo ci saranno anche misure per la sicurezza sul lavoro e in materia di pensioni, nonché adattamenti della previdenza dei professionisti, maggiorazioni dell’assegno unico e incentivi alle assunzioni.
Decreto Lavoro, vertice tra Meloni e i sindacati oggi 30 aprile 2023: le posizioni
È un decreto totalizzante quello sul Lavoro che verrà adottato dal governo nella giornata di domani, 1° maggio. Il pacchetto contiene misure delle quali si è molto dibattuto nelle ultime due settimane sul taglio del cuneo fiscale e sulla riforma del reddito di cittadinanza, ma dando un’occhiata alla complessità delle riforma si intravede un intervento a 360 gradi che modificherà l’intera materia.
Proprio nella giornata di oggi è arrivata la notizia di un possibile taglio del cuneo fiscale più ampio, con uno sconto contributivo sulle buste paga dei lavoratori dipendenti che potrebbe arrivare al 6% per i redditi medi e al 7% per quelli più bassi. In tema di rapporti di lavori, è in dirittura d’arrivo la modifica della disciplina dei contratti a termine con la novità delle causali che ne consentirà un più ampio impiego, la proroga del contratto di espansione che continuerà a consentire pensioni anticipate di 60 mesi in cambio di una quota di assunzioni che assicuri il ricambio generazionale.
Decreto Lavoro, le novità in arrivo sulla riforma del reddito e pensione di cittadinanza con assunzioni giovani
Riforma del reddito di cittadinanza e nuove assunzioni di giovani è uno dei cavalli di battaglia di questo decreto. Mentre cambiano le condizioni del sussidio lato assistenza alle famiglie in difficoltà con i nuovi limiti di Isee e una scala di equivalenza modificata che andrà a intaccare anche le pensioni di cittadinanza, si getta un colpo di spugna ai percettori giovani che potranno continuare a contare su un sussidio ridotto a 350 euro che dovrà servire anche alla formazione e alla riqualificazione lavorativa. A tal proposito, il governo metterà più soldi sulle politiche del lavoro con risorse maggiori ai fondi nuove competenze, politiche migratorie, trasporti pubblici e rotazione.
Ma, stando alle premesse del provvedimento, ciò che si cercherà di fare è ridare slancio alle assunzioni, soprattutto dei Neet entro i 36 anni con un incentivo all’occupazione del 60% della retribuzione a favore dei datori di lavoro. Di pari passo, arriva la proroga al 30 giugno 2023 delle assunzioni dei soggetti impiegati nei Lavori socialmente utili.
Sicurezza sul lavoro: arriva il risarcimento vittime scuola-lavoro, copertura Inail estesa
In tema di sicurezza sul lavoro, arrivano nuovi adempimenti per imprese e lavoratori. C’è l’estensione dell’obbligo di nomina del medico competente, destinatario di nuovi compiti. I lavoratori autonomi saranno più tutelati sui cantieri mobili e temporanei, mentre colf, badanti e lavoratori domestici in genere potranno accedere alla sorveglianza sanitaria dell’Inail. Alla stessa tutela accederanno gli studenti e il personale scolastico nel caso di infortuni nell’ambito della formazione. Sempre sull’istruzione, il governo istituisce col decreto Lavoro un fondo per risarcire le famiglie degli studenti che perdano la vita nei percorsi scuola-lavoro. Il risarcimento sarà retroattivo e coprirà anche i familiari dei giovani deceduti per infortunio.
Riforma pensioni nel Decreto Lavoro: più uscite per i precoci quota 41, aumenta la deducibilità su colf e badanti
Arrivano anche novità in materia di pensioni. L’Inps accetterà tre scadenze, anziché due, per la domanda di pensione dei lavoratori precoci con quota 41, facendole coincidere con quelle dell’Ape social già dal 2023. Per i liberi professionisti arriva la modifica del tasso di interesse per la ricongiunzione che sarà calcolato sulla media quinquennale rispetto al Prodotto interno lordo. Sempre in tema di ricongiunzione, arriva l’estensione ai lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps. Cambiano anche le sanzioni per il mancato versamento dei contributi da parte dei datori di lavoro a favore dei dipendenti, mentre aumenta la quota di deducibilità (a 3.000 euro) delle famiglie per i contributi versati ai lavoratori domestici.