Da quarant’anni Pietro Orlandi combatte per la verità sulla scomparsa della sorella Emanuela e, anche oggi, a Verissimo ha ribadito: “Io la sento viva, poi quello che può essere successo non lo so”.
Quando scomparve Emanuela aveva solo 15 anni e recentemente, per la prima volta, il Vaticano ha deciso di aprire un caso per fare luce sulla vicenda dopo anni e anni di silenzio, decisione così commentata da Pietro:
Io l’ho presa come cosa positiva e da qualche parte dovrà portarci. Secondo me potrebbe durare pochissimo perchè loro sanno come sono andate le cose
La scomparsa di Emanuela Orlandi
Era il 22 giugno dell’83 quando Emanuela uscendo dalla scuola di musica che frequentava scomparve ad una fermata del bus. Da allora le ricerche, gli intrecci con la criminalità e le tante richieste al Vaticano che però per anni ha scelto la strada del silenzio.
A fronte di una famiglia che soffre da decenni c’è sempre stato anche un fratello, Pietro, che non si è mai rassegnato e non ha mai smesso di lottare per la verità e per far sentire la sua voce.
Pietro aveva poco più di 20 anni all’epoca e da allora non si è mai fermato, andando anche incontro a insulti e minacce.
Non smetteremo mai di cercarla. 40 anni sono tanti. Siamo caduti nel vero senso della parola era ricambiato tutto. La cosa più brutta era non sapere nulla. La paura di trovare Emanuela morta in un cespuglio
Pietro Orlandi e le frasi su Wojtyla a Verissimo
A Verissimo ha parlato anche di Papa Wojtyla, non rinnegando le pesanti accuse formulate nel corso degli anni.
Mio padre è morto nel 2004 è stato un altro momento buio, nel giro di un anno sono morte due persone, nel 2004 mio padre, nel 2005 Wojtyla, sono le due persone che mi tenevano legato a questa vicenda, Wojtyla in negativo perchè io sono sempre stato convinto che lui sapesse che cosa era successo a Emenuela. Papa Giovanni Paolo II sapeva cosa è successo a Emanuela, lui quando venne a casa nostra dopo la scomparsa di mia sorella ci parlò di terrorismo internazionale e ci disse «Io sto facendo quanto di più possibile per arrivare a una soluzione positiva». Lui ha mantenuto il silenzio fino alla fine. Così è successo per Ratzinger, papa Francesco lo ha fatto per 11 anni e spero abbia davvero voglia di fare chiarezza
Pietro ha anche detto che non trova pace né perdono.
Questo dell’inchiesta nuova è un nuovo capitolo perché può portarci alla verità. Ma io la parola perdono l’ho cancellata dal vocabolario. Quando sento il segretario di Stato che dice che bisogna fare chiarezza sul caso per una madre che soffre, volevo dirgli che quella madre soffre da quando ha 55 anni ora ne ha 93
Le teorie sulla scomparsa di Emanuela sono davvero tante, negli anni sono cambiate più e più volte, ma non si è ancora persa la speranza di trovare la verità.