Il governo modifica le percentuali del taglio del cuneo fiscale e il bonus contributivo raddoppia o si triplica a seconda dell’ammontare degli stipendi. Le nuove percentuali di sconto salgono dal 2-3% attuale al 6 o 7%, quasi raddoppiandosi anche in rapporto alle ipotesi che erano circolate in queste ultime due settimane. Il relativo provvedimento arriverà nel Consiglio dei ministri che, domani 1° maggio, è stato convocato per l’approvazione del decreto “Lavoro”.
Il taglio del cuneo fiscale è stato introdotto dal governo di Mario Draghi a inizio del 2022 con un sconto sulle buste paga dello 0,8%. Con un successivo intervento di metà 2022, il bonus contributivo è stato portato al 2% per tutti i redditi fino a 35mila euro lordi. I lavoratori alle dipendenze, statali o del privato, nel hanno beneficiato per tutta la seconda parte del 2022. Il nuovo intervento in arrivo, dopo la revisione della legge di Bilancio 2023, consentirà di aumentare lo stipendio netto: ecco chi se ne avvantaggerà e di quanto.
Taglio cuneo fiscale, qual è l’aumento degli stipendi previsto nel decreto ‘Lavoro’?
Taglio del cuneo fiscale, il governo vira verso una misura di bonus contributivo più forte con lo sconto triplicato in busta paga. Il meccanismo di adeguamento degli stipendi, già in vigore dal 2022, vede attualmente due platee di redditi delineate dalla legge di Bilancio di quest’anno. Chi guadagna fino a 25mila euro, nel 2023 sta godendo di un aumento della retribuzione del 3%. Al di sopra di questa soglia e fino a 35mila euro lordi, il bonus contributivo per quest’anno è del 2%. Nel decreto “Lavoro” le fasce rimarranno invariate, ma aumenteranno gli sconti contributivi legati al taglio delle tasse.
Taglio cuneo fiscale, bonus contributivo al 6-7%: ecco per chi
Nel dettaglio della misura del taglio del cuneo fiscale, i redditi dei lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 25mila euro all’anno, dovrebbero aumentare di quattro punti, arrivando a un bonus complessivo del 7 per cento. Per i redditi da 25mila a 35mila euro, l’ulteriore sconto di quattro punti farebbe aumentare il totale dello sconto al 6%. Cambia invece la durata sulle buste paga dei lavoratori dipendenti. La misura, infatti, sarà in vigore per cinque mesi, partendo dal cedolino di luglio fino ad arrivare a novembre 2023. Al di fuori di queste mensilità, continueranno a valere le vecchie percentuali del 2 e 3%, fino al cedolino di dicembre prossimo.
Sconto contributivo, di quanto aumentano gli stipendi 2023?
Se la misura dovesse essere confermata dal decreto “Lavoro” di domani, 1° maggio, per i lavoratori dipendenti del settore privato e del pubblico impiego si profilerebbe un risparmio contributivo tra gli 80 e i 100 euro al mese. Per questa misura il governo ha stanziato 3,4 miliardi di euro che, nella giornata di venerdì, hanno trovato collocazione nel provvedimento in arrivo dopo l’approvazione dello scostamento di bilancio delle Camere. Il taglio del cuneo fiscale, rispetto alle previsioni iniziali di applicazione nelle buste paga da maggio a dicembre, verrebbe concentrato sui cedolini da luglio a novembre 2023.
In arrivo una revisione anche sui fringe benefit
Tra le misure attese nel decreto “Lavoro” in favore delle buste paga dei lavoratori, vi è anche quella dei fringe benefit. Il sostegno dei redditi del governo dovrebbe passare per un innalzamento della soglia di non imponibilità dagli attuali 258 euro a 3.000 euro. L’importo più alto andrebbe a beneficio, esclusivamente, dei lavoratori con figli. Il governo punta dunque al sostegno della natalità e delle famiglie. Il fringe benefit era stato già aumentato nello scorso anno passando da 258 a 600 euro per tutti, per poi incrementarsi ancora sotto il governo di Mario Draghi a 3.000 euro, ma solo per la parte finale dello scorso anno.