Per capire chi è Alexis Saelemaekers non è necessario fare tanti passi indietro. Basta andare con la mente a qualche minuto fa, quando in un momento di appannamento della sua squadra si fa notare come l’uomo della provvidenza. Milan sotto a Roma, nella bolgia dell’Olimpico dopo il gol negli ultimi minuti di Tammy Abraham, attaccante della stessa Roma. Un pallone che spiove, l’ultimo pallone disponibile per il Milan. Lì, come un falco, si lancia proprio Saelemakers, che mette la sfera sotto le gambe di Rui Patricio e regala alla compagine rossonera un punto d’oro massiccio, laccato argento.

Argento, oro, un po’ come i capelli di questo ragazzo belga che con la maglia del Milan sta scrivendo una storia tutta sua. Arrivato sotto il Duomo tra i dubbi dei suoi tifosi, dubbi che poi si sono trasformati in fischi a causa di alcune prestazioni insufficienti. Saelemaekers, tuttavia, ha saputo trasformare la rabbia dei suoi sostenitori in silenzio, per poi esplodere a suon di buone prestazioni. Adesso chi tifa Milan sa che il ragazzo, una volta entrato dalla panchina, potrà dire la sua, esattamente come accaduto questa sera allo stadio Olimpico di Roma.

Il ragazzo, dopo il gol dello 0-4 al Maradona di Napoli contro i partenopei lanciati verso la conquista dello scudetto, trova un’altra perla del suo campionato. Probabilmente, ad ogni gol, la testa del ragazzo belga torna indietro ai primi calci al pallone, quelli dell’inizio, quando la maglia del Milan è un sogno e quella di casa tua ti sembra un obiettivo difficilmente raggiungibile. Eppure eccolo là, l’uomo che in poche settimane ha gelato Napoli e Roma, Maradona e Olimpico, nessuno escluso.

Ecco chi è Saelemaekers, dall’Anderlecht al Milan

Parliamo di un ragazzo nato a Bruxelles, epicentro delle istituzioni europeo, a un anno di distanza dall’inizio del nuovo millennio. Era il 27 giugno 1999 e viene al mondo esattamente in quel di Berchem-Sainte-Agathe, un’area bilingue molto nota in Belgio. L’unico linguaggio che il ragazzo sembra praticare fluentemente, tuttavia, è quello del pallone. Debutta all’Anderlecht neanche maggiorenne, a soli diciassette anni, ma la sua svolta arriva nel gennaio del 2020, a pochi giorni dallo scoppio della pandemia.

Arriva al Milan con il prestito, pronto a essere subito rispedito al mittente. Il ragazzo, tuttavia, si impone e il Diavolo rossonero lo riscatta. Da allora, a suon di prestazioni, il ragazzo belga alterna partite dal primo minuto a panchine di lusso, assurgendo al ruolo di subentrante decisivo. Il ragazzo cresciuto col sogno del calcio italiano ha ampliamente dimostrato di avere grandi capacità e di essere un giocatore molto promettente per il futuro del calcio belga e internazionale. Il futuro è fulgido per l’esterno belga.