Siamo arrivati alla seconda giornata di Papa Francesco in Ungheria. Il Pontefice in queste ore è impegnato in molteplici incontri con alcuni esponenti dell’assistenza caritativa cattolica e del sociale. In mattinata, Francesco ha incontrato i bambini ciechi, disabili e ipovedenti dell’Istituto “Beato Làszlò Batthyàny-Strattmann” di Budapest, con cui si è intrattenuto per diversi minuti, chiacchierando con loro.
Seconda giornata Papa in Ungheria, il Pontefice: “Grazie a tutti voi per l’accoglienza”
Accolto da György Inotay, direttore della struttura, il Papa ha rivolto un pensiero a tutti i presenti durante la sua visita all’Istituto cattolico:
Grazie a tutti voi per l’accoglienza. Grazie per il vostro canto, per i vostri gesti, per i vostri occhi. Grazie al direttore, che ha voluto cominciare questo con la preghiera di San Francesco, che è un programma di vita, perché chiede la grazia che quando manca qualcosa io possa fare qualcosa. Guarda alla realtà come è per far andare avanti, affrontare la realtà e questo è vangelo puro. Sarebbe stato più facile prendere delle idee, delle ideologie, e portarle avanti, senza tenere conto della realtà.
Quindi, ha chiosato in questa maniera, in un discorso affrontato ‘a braccio’:
Questo è cammino evangelico, questo è il cammino di Gesù, e questo è quello che il direttore ha voluto esprimere con la preghiera di San Francesco. Grazie. Ringrazio tutti voi.
Papa Francesco in visita a profughi e rifugiati in Ungheria: tra loro anche Oleg, un profugo ucraino
Subito dopo aver lasciato l’istituto, Papa Francesco si è fermato – in un piccolo fuoriprogramma – a salutare un gruppo di 100 bambini presso una parrocchia vicina. Quindi, la visita successiva alla chiesa di Santa Elisabetta, dove il Pontefice sta incontrando poveri e i rifugiati di Budapest. Da segnalare l’intervento di Oleg Yakovlev, un rifugiato ucraino, che ha accolto Francesco raccontando la sua esperienza e i motivi che lo hanno portato ad abbandonare la città di Dnipropetrovsk con la sua famiglia:
Per noi e per i nostri figli, l’Ungheria è stata l’inizio di una nuova vita, di una nuova possibilità. Qui siamo stati accolti e abbiamo trovato una nuova casa. Nel maggio 2022, a Dnipropetrovsk e in altre città sono esplosi missili per tutta la notte e sono crollati molti edifici. Quando la nostra famiglia si è trovata in pericolo, abbiamo deciso di trasferirci. Io e mia moglie Lyudmila abbiamo 5 figli, Daniel, Maria, Alexandra, Iliya ed Elizaveta, e per proteggere le loro vite abbiamo pensato di non avere altra scelta che partire. Non sapevamo quando avremmo avuto di nuovo un tetto sopra la testa. Quando siamo arrivati in Ungheria, nel primo periodo ci sono state brave persone a preoccuparsi di fornire una sistemazione per la nostra famiglia e ci hanno dato l’aiuto di cui avevamo bisogno. In seguito siamo stati accolti nel Centro di Integrazione della Caritas Cattolica.
Quindi, il ringraziamento verso Papa Francesco per essere intervenuto più volte sulla questione Ucraina, facendo sentire la sua voce:
Molti hanno sofferto e soffrono ancora per la guerra. Grazie a Papa Francesco per aver fatto sentire la sua voce per la pace e per essersi schierato a favore delle vittime della guerra. Siamo anche grati per l’affetto dei fedeli cattolici e per le loro preghiere che non solo ci aiutano ma ci rafforzano.
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