Decreto “Lavoro” del 1° maggio, ultime novità: il governo di Giorgia Meloni starebbe per decidere l’aumento dei fringe benefit fino a 3.000 euro all’anno, mentre il nuovo assegno di inclusione (che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024), potrebbe comprendere anche il contributo per l’affitto. Il pacchetto di misure che il governo sarà chiamato ad approvare nel Consiglio dei ministri di lunedì prossimo avrà un impatto da 5 miliardi di euro. La cifra comprende i 3,4 miliardi di euro derivanti dallo scostamento di bilancio 2023 e ulteriori 1,5 o 1,6 miliardi individuati dalle rimodulazioni delle misure. Oltre tre miliardi di euro dovrebbero essere messe a disposizione del taglio del cuneo fiscale.

Decreto lavoro 1° maggio 2023 ultime novità, arriva l’aumento dei fringe benefit

Decreto “Lavoro” atteso per il 1° maggio 2023, sostanziali novità potrebbero arrivare sui fringe benefit che aumenterebbero notevolmente il proprio importo. Innanzitutto quello di base che passerebbe da 258 a 516 euro a favore dei dipendenti. Ma la soglia potrebbe salire fino a 3.000 euro per chi ha dei figli a carico. Qualche anticipazione sulle misure a sostegno delle famiglie e dei lavoratori è arrivata dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Nel nuovo schema, come ha detto Giorgetti, ci sarebbero le condizioni per un nuovo taglio dei contributi sociali per la quota a carico dei lavoratori con redditi bassi e medi, mentre l’innalzamento del limiti del fringe benefit andrebbe a vantaggio soprattutto dei lavoratori con figli a carico.

Decreto lavoro, fringe benefit fino a 3.000 euro nel 2023

La soglia attuale dei fringe benefit è fissata a 258 euro per lavoratore, ma è stata oggetto di varie rimodulazioni negli ultimi anni. Infatti, il primo ritocco è stato apportato nel 2020 quando l’importo è raddoppiato a 516,46 euro. Questa cifra è stata confermata anche nel 2021, prima che nel 2022 il governo Draghi fissasse il tetto minimo a 600 euro e poi a 3.000 euro. La legge di Bilancio 2023 non ha confermato questi livelli per cui il tetto di fringe benefit è tornato a 258 euro.

Stop Reddito di cittadinanza, arriva l’assegno di inclusione: che cos’è e chi ne ha diritto

Novità potrebbero essere inserite nel decreto del 1° maggio anche per l’attesa riforma del Reddito di cittadinanza. Il passaggio che è probabilmente atteso a una revisione è quello dell’assegno di inclusione, l’indennità spettante a partire dal 1° gennaio 2024 ai soggetti che rischiano di scivolare in una situazione di povertà non avendo un reddito sufficiente a sopravvivere. Oltre agli incentivi sulle assunzioni di Neet under 30 dal 1° giugno 2023, il decreto ‘Lavoro’ potrebbe prevedere, quale misura di contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alla fragilità, l’indennità di inclusione a favore delle fasce della popolazione più vulnerabili. La fruizione di questa indennità è subordinata alla dimostrazione di aver intrapreso un percorso di formazione e di inserimento sociale.

Contributo di affitto nel nuovo assegno di inclusione 2024

L’assegno di inclusione 2024 avrà un importo minimo di 480 euro fino al limite di 6.000 euro moltiplicato per la nuova scala di equivalenza che, per il 2024, assumerà quale valore massimo 2,3 (rispetto all’attuale 2,2). Nell’assegno di inclusione sarà garantito anche il contributo per l’affitto. L’importo spettante è corrispondente all’ammontare del canone pagato all’anno (indicato nel contratto di locazione) fino a un massimo di 3.360 euro all’anno. Il nuovo assegno di inclusione sarà erogato per 18 mesi e potrà essere rinnovato una sola volta per un altro anno, previa sospensione di un mese tra un periodo di fruizione e l’altro.