Nuovo appello dell’Europa all’Italia perché completi la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. Con un messaggio di urgenza del tutto nuovo e ricondotto alle recenti turbolenze del comparto bancario, pur con garbo istituzionale e nel rispetto per le prerogative di Governo e Parlamento italiano. Spiccano le parole della presidente della Bce Christine Lagarde all’Eurogruppo informale a Stoccolma: la ratifica dall’Italia del Mes, ha detto, “sarebbe positiva, perché avere un backstop (rete di protezione, ndr) in caso di difficoltà sarebbe effettivamente utile a tutti i membri che lo hanno ratificato”. Dall’esecutivo europeo, invece, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha notato come “la ratifica italiana del Mes non dovrebbe essere in discussione. E’ stata decisa più di due anni fa”. Alla fine, l’inciampo sul Def alla Camera ha trattenuto a Roma nella mattina il ministro Giancarlo Giorgetti, facendo sfumare l’attesa ‘interrogazione’ da parte dei ministri dell’Eurozona sul tema. Il messaggio gli è stato però inviato comunque con chiarezza. Intanto Giorgetti aveva già ribadito che, sul Mes, “bisogna approfondire, lo faremo”. Una volta arrivato a Stoccolma ha lasciato senza fare altre dichiarazioni i capannoni a ridosso dell’aeroporto Arlanda, scelti dalla presidenza svedese per la riunione.

Sempre più forte il pressing dell’Europa

Per il resto, interventi concordi: dalla ministra delle Finanze spagnola Nadia Calvino all’omologo francese Bruno Le Maire, al presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, allo stesso direttore del Mes Pierre Gramegna, hanno notato l’utilità che avrà il Mes riformato: la potenza di fuoco dei miliardi del fondo ‘salva stati’ a supporto anche del Comitato unico di risoluzione bancaria per evitare contagi nel caso di crisi tra grandi banche. Non a caso anche di banche, gestione delle crisi e garanzia dei depositi, si è parlato nella mattinata. Il direttore del Mes, Pierre Gramegna, si è poi detto disponibile a “spiegare meglio” lo scopo del Meccanismo, sottolineando per la prima volta un punto sin qui sfuggito: C’è anche “un problema di tempistica”, perché “gli attuali accordi bilaterali di backstop scadranno entro la fine di quest’anno, quindi è fondamentale che l’entrata in vigore del trattato Mes modificato con questo backstop avvenga entro la fine dell’anno”.