Le quattro regioni dell’Ucraina annesse da Mosca in guerra sono “terre storiche” russe: questo uno dei temi del discorso odierno di Vladimir Putin a San Pietroburgo. Il leader del Cremlino considera gli abitanti di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson “parte del nostro popolo“.

Il presidente russo, citato dall’agenzia Tass, rivendica così la necessità di “difendere e proteggere la decisione inequivocabile di tornare alla Russia”, che a suo dire proverrebbe proprio dagli stessi territori ucraini. Qualsiasi residente delle quattro regioni che non accetti di entrare a far parte della Russia, secondo Putin, sarà considerato straniero.

I dissidenti potranno dunque essere espulsi in caso di “minaccia alla sicurezza nazionale”, comprese attività di “partecipazione a raduni e manifestazioni non autorizzate”. Putin ha messo nero su bianco a queste affermazioni, firmando e promulgando una legge approvata dal Parlamento.

Guerra in Ucraina, il discorso di Putin a San Pietroburgo: “Lavorare come una squadra coesa di fronte all’aggressione dell’Occidente”

Contestualmente al suo incontro nella riunione di San Pietroburgo, Putin ha invitato le autorità russe a lavorare come “una squadra coesa e ben coordinata” per far fronte alla “aggressione economica dell’Occidente“.

Nel frattempo, in Ucraina, Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. Tra le altre cose, si è parlato anche della questione dell’importazione di prodotti agricoli dall’Ucraina, come sottolineato dallo stesso presidente ucraino.

Ho avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: ho parlato delle tragiche conseguenze di un altro attacco missilistico e di droni alle città ucraine, che ha ucciso dei civili, bambini compresi. Abbiamo discusso in dettaglio la situazione relativa al divieto di importazione di prodotti agricoli ucraini da parte di alcuni stati vicini. La restrizione artificiale e illegale del commercio con l’Unione Europea sta colpendo l’Ucraina, che resiste all’aggressione russa, sia economicamente sia politicamente.

Zelensky ha ribadito come l’Ucraina e l’Ue, viste anche le “condizioni di guerra con la Russia” e il suo status di “Paese candidato”, “debbano sempre rispettare le disposizioni dell’accordo di associazione e le norme e i regolamenti del mercato unico“.

Zelensky sulla telefonata a Xi: “Si è parlato di rispetto della nostra sovranità e del nostro territorio”

Oggi, a Kiev, si è tenuta la conferenza stampa congiunta tra Voldymyr Zelensky e i leader di Repubblica Ceca e Slovacchia. A colloquio con Petr Pavel e Zuzana Chaputova, il presidente ucraino ha rivelato alcuni dettagli della sua telefonata a Xi Jinping di mercoledì scorso.

Con il leader cinese, Zelensky ha parlato “di integrità territoriale dell’Ucraina, del rispetto della Carta delle Nazioni Unite, della nostra sovranità e del nostro intero territorio, compresa la Crimea, l’intero Donbass secondo i confini del 1991″.

Tra i temi trattati nel vertice tra Zelensky e Xi anche quello degli ucraini catturati e dei bambini deportati dalla Russia. L’invito di Kiev a Pechino è di intercedere per la loro liberazione. Un altro argomento di discussione, partito da Zelensky, è legato all’esportazione del grano. Il capo dello stato ucraino ha aggiunto di aver sollevato anche la questione delle armi alla Russia.

L’Ucraina vorrebbe che tutti gli Stati comprendessero i rischi di fornire qualsiasi tipo di arma alla Federazione Russa. Ho sentito una risposta positiva in questo senso.