Strage delle studentesse Erasmus in Spagna, le ultime notizie: il caso è stato definitivamente archiviato. Dopo la morte dell’autista del pullman, unico imputato nel processo, le famiglie delle 13 vittime- tra cui 7 italiane- non avranno una sentenza. La presidente del Tribunale numero 1 di Tortosa, in provincia di Tarragona, ha infatti dichiarato estinta la responsabilità penale del conducente come raccontato da Il Messaggero. Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, ha dedicato un post Facebook a quanto accaduto, evidenziando “un senso di profonda ingiustizia e amarezza“.

Strage studentesse Erasmus in Spagna, ultime notizie: processo chiuso

L’autista Santiago Rodrìguez Jiménez, di 70 anni, era stato accusato di 13 omicidi colposi e 42 lesioni colpose: la richiesta del Pubblico ministero era di 4 anni di carcere. Dopo le dichiarazioni contradditorie rilasciate nel corso degli anni- l’incidente è avvenuto nel 2016- lo scorso autunno il conducente aveva scelto il patteggiamento. Un’ammissione di responsabilità in cambio di una pena minore.

Ma questa decisione non era ancora stata ratificata dal giudice, a causa di uno sciopero di due mesi dei segretari giudiziari. E lui, lo scorso 5 aprile, è morto improvvisamente per infarto, chiudendo di fatto il processo per la strage, dato che la responsabilità penale è personale. Ora è arrivata anche la conferma dal Tribunale spagnolo.

Un’attesa lunga 7 anni e nessuna sentenza

In tutto questo tempo i familiari delle vittime hanno dovuto combattere moltissimo per ottenere un processo. Infatti la giustizia spagnola aveva tentato di archiviare il caso già tre volte come un incidente dovuto a una fatalità, non essendo stati riscontrati guasti tecnici o comportamenti imprudenti dell’autista. Fino al 2019, quando venne deciso di disporre nuovi accertamenti per stabilire le responsabilità.

Infatti, secondo i racconti dei superstiti, c’era stata una guida inadeguata. L’analisi del crono tachigrafo aveva poi rilevato fino a 77 decelerazioni, causati forse a colpi di sonno. Il conducente non aveva rispettato i turni di risposo, ma aveva deciso di continuare il viaggio ugualmente. Ora l’unica possibilità rimasta, come sottolineato dalla magistrata spagnola, è intentare una causa nei confronti degli eredi.

Le vittime italiane

Lo schianto avvenne il 20 marzo 2016 a Freginals, in Catalogna. Il pulmann, che trasportava 57 persone, partito da Valencia, era diretto a Barcellona. Finì fuori strada: una tragedia in cui persero la vita 13 persone, tra cui sette italiane che si trovavano nel Paese per il progetto Erasmus. Le vittime erano giovanissime, avevano tra i 19 e i 25 anni. Tra loro Francesca Bonello, genovese di 24 anni; la torinese Serena Saracino, 23 anni; le toscane Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi; la friulana Elisa Valent 25 anni; e la viterbese Elisa Scarascia Mugnozza.

Incidente bus Erasmus in Spagna, Maria Elena Boschi: “Noi non le dimenticheremo”

Maria Elena Boschi di Italia Viva ha dedicato oggi 28 aprile un post Facebook a questa triste vicenda, auspicando che la Comissione d’inchiesta proposta in Parlamento possa dare delle risposte.

La giustizia spagnola dichiara chiuso il caso dell’incidente in cui persero la vita 13 studenti in Erasmus, tra cui 7 ragazze italiane. Nessun responsabile accertato. Ero insieme alle famiglie di Elena, Lucrezia, Elisa, Francesca, Valentina, Elisa, Serena quando abbiamo accolto le loro spoglie mortali che rientravano in Italia per l’ultima volta, per l’ultimo viaggio. Sono stata al fianco delle loro famiglie in questi lunghi anni in cui non si sono mai stancate di chiedere giustizia per le loro figlie. Oggi, resta un senso di profonda ingiustizia e di amarezza. Mi auguro che la commissione di inchiesta che abbiamo proposto in Parlamento possa aiutare a dare delle risposte. Noi non le dimenticheremo.