Nuova svolta nella indagini sul naufragio di Cutro: questa mattina è stato consegnato il quinto presunto scafista alle autorità italiane. L’uomo, alcune settimane, fa era stato fermato in Austria. L’operazione è stata resa possibile dalla squadra mobile di Crotone e dalla sezione operativa navale della Guardia di finanza di Crotone.

La fuga del sospetto

L’imbarcazione coinvolta nel naufragio di Cutro, con a bordo 180 migranti, ha causato la morte di almeno 93 persone (tra cui donne e bambini). 

Dei cinque presunti scafisti sopravvissuti all’incidente, uno era riuscito a far perdere le proprie tracce e rapidamente spostarsi all’estero. Gli altri 4 sono stati subito identificati e arresati dalle forze di polizia.

Naufragio di Cutro, l’identificazione e l’arresto del quinto scafista 

Il presunto quinto scafista è un uomo di origine turca di 27 anni ed è stato identificato con il nome di Gun Ufuk. Il sospetto è stato fermato in Austria, nei pressi di Graz, il 7 marzo scorso grazie alla collaborazione con l’Unità F.a.s.t. (Fugitive Active Search team) del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della polizia criminale. Dopo la conferma del provvedimento cautelare, è stato scortato presso la casa circondariale di Udine. Da qui verrà trasferito a Crotone.

Il ruolo di Ufuk nel naufragio

Grazie alle domande del pm Pasquale Festa, è stato possibile ricostruire gli eventi, dalla permanenza in Turchia e alla partenza da Izmir. Un cuoco presente sull’imbarcazione ha affermato che uno degli scafisti aveva girato dei video promozionali all’interno dei quali i migranti si congratulavano con gli organizzatori del viaggio. Uno di loro era proprio Ufuk. Quest’ultimo era lo scafista che guidava la barca, l’altro turco era invece nella cabina di pilotaggio. il teste ha infatti raccontato di aver sentito che i due scafisti che volevano riportare la barca ad Izmir e al momento del naufragio ha visto proprio Ufuk alla guida dell’imbarcazione.