Borghi lascia: “Il PD era nato come un progetto che doveva mettere insieme diversi mondi facendo una sintesi tra riformisti, un mondo più cattolico e un mondo molto di sinistra. La Schlein già dalla sua mozione congressuale ha dato una linea, che è quella della piattaforma cui si rifà, e in questa linea alcuni di questi mondi si sentono tagliati fuori. La sintesi tra anime differenti in quella piattaforma non c’è”, così Alessia Cappello, portavoce nazionale di Italia Viva, durante il Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.

Marcucci, Borghi, Chinnici: la fuga dei centristi dal Pd

Non solo il senatore Enrico Borghi in direzione Italia Viva. Anche l’eurodeputata Caterina Chinnici sarebbe sul punto di fare le valigie per congedarsi dal Pd, ma con destinazione Forza Italia. Prima ancora, l’addio di Andrea Marcucci, già capogruppo in Senato la scorsa legislatura. I centristi fuggono dal Pd.

Schlein dovrà dimostrare se è coerente con quello che ha posto nei suoi programmi – continua Cappello. Se vuole cercare di mantenere un’anima che sappia dialogare con tutti però perde la sua identità. Quindi deve scegliere tra la sua identità e uno spostamento molto più a sinistra, oppure continuare a vivere con il partito di larghe intese dove tante anime possono stare. Ma a quel punto perde se stessa”.

Renzi è stato il segretario con cui il Partito Democratico, grazie alla sua visione di Paese, è arrivato a oltre al 41%. Quella visione di Paese ha avuto largo consenso. Poi, anche a causa di un percorso di evidente mostrificazione, Renzi ha dovuto dimettersi quando ha perso il referendum. A quel punto quella visione di Paese non viene più portata avanti e raccontata dal Partito Democratico. Ed è la ragione per cui Italia viva nasce. È la ragione per cui oggi quella visione di Paese, che pensiamo che sia ancora molto forte e radicata tra i cittadini, ha bisogno di raccontarsi di nuovo e per raccontarsi di nuovo ha bisogno di una casa che stiamo costruendo“.

Terzo Polo, Cappello: “È una casa aperta da costruire insieme”

Con l’arrivo dal Pd di Enrico Borghi, Italia Viva conta 6 senatori. Quanto basterebbe per creare un nuovo gruppo al Senato, distinto da Azione.

Renzi ha detto molto chiaramente – aggiunge la portavoce di IV – che Borghi non è il sesto senatore di Italia viva ma è il decimo senatore del gruppo che ci vede uniti, come Italia Viva e Azione, in quanto eletti insieme al Senato e alla Camera. No non c’è nessuna arma di intimidazione, semplicemente c’è la voglia di costruire un progetto che sia riformista e di cui il Paese ha bisogno. Chi crede in questo progetto, nei territori, nei comuni, nelle regioni, a tutti i livelli, si sta via via unendo a noi per costruirlo insieme. Ovviamente Azione se ne vuole fare parte, come noi auspichiamo fortemente perché lavoriamo insieme sia nei territori che nei gruppi parlamentari, ne siamo ben felici”.

La lite con Calenda ha portato tutti i commentatori a chiedersi se effettivamente c’è questo spazio di manovra al centro e i sondaggi non sono stati premianti

Noi non abbiamo mai chiuse le trattative, noi siamo sempre coerenti. C’è uno spazio di centro che serve a questo Paese. Uno spazio molto riformista che prende quella parte del riformismo che c’era nella visione politica del PD guidato da Matteo Renzi. Chi vuole accompagnarci in questo percorso è benvenuto. Compreso Azione perché noi non abbiamo mai chiuso le porte ad Azione e tuttora continuiamo a fare un lavoro congiunto, molto solido e molto costruttivo. Il nostro progetto non è mai stato la fusione di due partiti. Ma è stato un progetto che deve essere una casa dei riformisti, dei popolari, dei cattolici e di tutti coloro che vogliono fare questo percorso e che condividono questa visione di Paese. È una casa aperta da costruire insieme”, conclude Cappello.