La peste suina torna a far paura a seguito della segnalazione di 16 nuovi casi individuati tra Piemonte e Liguria.

Peste Suina Africana, 16 casi tra Piemonte e Liguria: 639 i positivi totali dall’inizio dell’emergenza

La peste suina torna a procurare allarme con 16 nuovi casi individuati tra il Piemonte e la Liguria.
Si tratta di una segnalazione che arriva dopo alcune settimane in cui sembrava che la situazione fosse sotto controllo. L’ultimo focolaio risale, infatti, a febbraio, quando nella zona tra le due regioni del Nord Italia vennero individuati altri otto casi di positività.

Ora, però, l’Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha individuato nuovi casi che tornano a generare apprensione in quei territori. I numeri dall’inizio dell’emergenza, infatti, parlano chiaro e sono decisamente inquietanti: 639 casi positivi in totale, dei quali 391 nella regione Piemonte e 248 in Liguria.

Di questi ultimi sedici casi, uno solo è stato segnalato in Piemonte e registrato ad Arquata Scrivia, un comune in provincia di Alessandria che raggiunge, così, il totale di 18 casi identificati. Gli altri quindici, invece, sono stati rintracciati in Liguria nelle seguenti località:

  • in provincia di Genova;
  • Casella;
  • Rossiglione;
  • Savignone;
  • Valbrevenna;
  • in provincia di Savona;
  • Sassello;
  • Varazze.

Per il comune di Valbrevenna si tratta della prima positività riscontrata e questo dato porta a 83 il numero dei comuni del territorio in cui è stata osservata almeno una positività alla Peste Suina Africana.

Peste suina, nessun pericolo per l’uomo

Nonostante le preoccupazioni diffuse in merito alla peste suina, occorre ribadire che si tratta di una malattia non pericolosa per l’uomo.

Il Ministero della Salute che, a inizio anno, ha adottato il Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione per il 2023, ha dedicato una sezione apposita del proprio sito istituzionale alle domande più frequenti sulla malattia. Tra queste, spicca il quesito se la PSA sia pericolosa per l’uomo.
Questa la risposta pubblicata sul sito del ministero:

“No. Questa malattia non è trasmissibile all’uomo né attraverso il contatto diretto con animali malati, né tramite alimenti di origine suina. L’uomo può però essere veicolo di trasmissione del virus attraverso la contaminazione di veicoli, indumenti, attrezzature, cibo di origine o contenente carne suina, anche stagionata”.