Elena Di Cioccio Sangue Cattivo lo ha pubblicato per togliersi un peso, quello che si trascinava dentro da decenni sulla sua sieropositività che in pochi intimi conoscevano. Dentro quelle pagine, però, c’è molto di più, non solo il racconto di come la vita di una giovane ragazza di successo possa cambiare in un attimo. Il senso profondo della sua opera e il messaggio che racchiude la speaker e conduttrice li ha raccontati in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.
Elena Di Cioccio Sangue Cattivo, il vero senso del libro
“La verità è che il tema di questo libro è più generale rispetto a come sembra. E’ ovvio che parte dalla mia vita e dall’aver nascosto per tanto tempo di essere sieropositiva ma, se ci pensi, si può applicare a tantissimi piani diversi. Dall’orientamento sessuale ad una famiglia che non ci rispecchia fino, per alcune donne, al recondito disinteresse nell’avere figli. Potrebbero essere tante le ragioni per voler mantenere un segreto così a lungo e io racconto di come questa scelta faccia male e del perché sia importante superarla aprendosi.”
Elena Di Cioccio Sangue Cattivo, di cosa parla il libro
“Nel romanzo-testimonianza racconto a cuore aperto le mie ferite: dalla scoperta della sieropositività, nascosta per metà della mia vita, al superamento della dipendenza da cocaina, passando per la perdita di mia madre e mio fratello e la chiusura con mio padre.”
Sul perché andare a Le Iene
“Perché ho un rapporto speciale con Davide Parenti. Non solo per aver lavorato diverso tempo nel suo programma. Io ho continuato a sentirlo anche dopo e tengo sempre in grande considerazioni le sue opinioni, che richiedo spesso. Quando ho capito che volevo comunicare l’uscita di questo libro, ho subito pensato a lui perché sono in famiglia, protetta. Ho potuto scrivere il mio monologo in libertà senza interferenze.”
Sull’essere figli di genitori divorziati
“La generazione dei ragazzi nati negli anni settanta e cresciuta negli anni ottanta ha una particolarità tutta sua. La legge sul divorzio era appena uscita per cui i genitori che si separavano erano del tutto impreparati a gestire la situazione in famiglia. Noi bambini siamo finiti in mezzo a qualcosa che allora era un’assoluta novità. Pensate anche solo al rapporto con i compagni che, magari, si affezionavano a noi e poi erano costretti a perderci perché finiva la storia col genitore.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista a Elena Di Cioccio:
https://www.radiocusanocampus.it/it/elena-di-cioccio-cattivo-sangue
Ecco la copertina di “Sangue Cattivo” di Elena Di Cioccio:
Ecco il monologo a Le Iene: