Ad aprile 2023 l’Istat stima un lieve aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori sia dell’indice del clima di fiducia delle imprese.
Nel dettaglio, l’indice di fiducia dei consumatori passa da 105,1 a 105,5 (in raffronto al 2010, che va inteso con base 100). Quello delle imprese passa da 110,1 a 110,5.
Il clima di fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo, facendo registrare il valore più elevato negli ultimi 10 mesi. L’aumento è riconducibile a variazioni settoriali piuttosto eterogenee: migliorano i servizi di mercato e delle costruzioni, mentre calano quelli relativi alla manifattura e al commercio al dettaglio
Prosegue il trend positivo anche per l’indice dei consumatori:
Il clima di fiducia dei consumatori cresce per il terzo mese consecutivo e raggiunge il valore più alto da un anno a questa parte. La spinta è attribuibile a un miglioramento della situazione economica nel suo complesso su base corrente, al contrario c’è più accortezza sulle previsioni future
Il prossimo cruscotto sarà pubblicato il 26 maggio
Fiducia consumatori e imprese, i dati Istat di aprile 2023
Vediamo ora l’analisi dettagliata dell’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese secondo le stime Istat aggiornate ad aprile.
L’indice di fiducia dei consumatori generale è calcolato sulla base di quattro “climi” diversi: quello economico, quello corrente, quello personale e quello futuro. Di seguito le variazioni mensili registrate ad aprile:
- Clima economico: 119,0 (+1,6)
- Clima corrente: 100,2 (+0,7)
- Clima personale: 100,9 (-0,1)
- Clima futuro: 113,3 (-0,2)
L’indice di fiducia delle imprese è a sua volta sintesi di quattro indicatori settoriali: il manifatturiero, il comparto delle costruzioni, i servizi di mercato e il commercio al dettaglio. Di seguito le variazioni mensili registrate ad aprile:
- Indice manifatturiero: 103 (-1,1%)
- Indice costruzioni: 164,2 (+5,1)
- Indice servizi di mercato: 105,5 (+1,6)
- Indice commercio al dettaglio: 113 (-2,7)
Come si calcolano gli indici di fiducia di consumatori e imprese?
L’indice del clima di fiducia dei consumatori
Clima di fiducia dei consumatori: è il risultato di nove domande volte a valutare l’ottimismo/pessimismo dei consumatori sulle prospettive economiche e occupazionali. I risultati delle nove domande sono successivamente aggregati tramite media aritmetica semplice e “tradotti” in un indice.
Le quattro sottocategorie (clima economico, personale, corrente e futuro) sono derivate dalla diversa combinazione di medie aritmetiche e ponderate dei nove quesiti. Le domande sono a risposta chiusa e prevedono opzioni predeterminate oltre alla modalità “non so/non risponde”.
Il principio è pressoché il medesimo per la valutazione del clima di fiducia delle imprese. Anche qui l’obiettivo è quantificare il gradimento su fattori come la produzione, gli ordini e l’occupazione. I quattro macro settori sono ottenuti accorpando diverse sotto categorie tramite il codice Ateco. La classificazione è così ripartita:
Manifattura (codici Ateco da 10 a 33): industria alimentare, delle bevande, del tabacco, tessili, pellame, carta, editoria, petrolchimica, farmaceutica, gomma e materiali plastici, metallurgia, elettronica, apparecchiature elettriche, auto rimorchi, mobiliari.
Costruzione (codici Ateco da 41 a 43): edifici, ingegneria civile (infrastrutture), lavori specializzati
Servizi di mercato (codici Ateco da 49 a 53, 55, 56 da 58 a 63, da 68 a 82, da 90 a 92): immobiliari, legali, contabilità, direzione aziendale e consulenza, studi di architettura e ingegneria, ricerca scientifica, pubblicità e ricerche di mercato, veterinaria, noleggio e leasing operativo, risorse umane, vigilanza e investigazione, ambientale, funzioni d’ufficio, attività ricreative, trasporto e magazzinaggio, informazione e comunicazione, turismo.
Commercio all’ingrosso (codici Ateco 45 e 47): riparazione di autoveicoli e motocicli, ambulanti, commercio al dettaglio extra banchi/mercati/negozi