Giorgia Meloni è atterrata a Londra, dove oggi avrà un incontro con il primo ministro britannico Rishi Sunak a Downing street. Una due giorni con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il rapporto bilaterale in vigore tra i due Paesi. Quella nel Regno Unito, infatti, rappresenta la prima visita di due giorni da parte di Meloni in un Paese europeo da capo dell’Esecutivo.
Nella giornata di domani, venerdì 28 aprile, la presidente del Consiglio parteciperà ad un workshop sull’agroalimentare all’ambasciata italiana. Con lei il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, giunto nella capitale inglese nell’ottica di un piano di promozione del made in Italy.
Sono ormai anni che esponenti del governo italiano non fanno visita a Downing street. L’ultimo presidente del Consiglio a recarsi a Londra era stato Giuseppe Conte. Durante il suo mandato Mario Draghi non è mai andato nella capitale britannica, anche a causa dell’incedere della pandemia.
Si tratta del secondo incontro assoluto tra Meloni e Sunak dall’insediamento dei rispettivi governi. La prima volta è stata a novembre 2022, in occasione della Cop27 in Egitto. Italia e Regno Unito avranno l’occasione per approfondire il dialogo strategico tra le due parti. Ampi riferimenti andranno certamente a questioni di difesa, soprattutto per quanto riguarda il sostegno all’Ucraina.
Incontro tra Meloni e Sunak a Londra, l’importanza della missione della premier Oltremanica
La visita di Meloni ha dunque lo scopo di rinsaldare l’asse tra due Paesi del G7, tra i fondatori della Nato e vicini agli Usa. La sintonia tra la premier e un leader conservatore come Sunak è ben nota. Entrambi condividono il credo della mano ferma sui migranti, ma anche il sostegno incondizionato all’Ucraina, anche nell’ottica di una sua imminente ricostruzione. E proprio il Paese invaso sarà tra gli argomenti sul tavolo durante il bilaterale.
Fonti impegnate nel dossier parlano di un importante pacchetto di accordi bilaterali tra Italia e Regno Unito. Oltremanica l’Italia avrebbe margini per l’intensificazione di un sodalizio commerciale, tra scambi e tecnologie avanzate, start-up e innovazione digitale.
Rapporti bilaterali che non fanno altro che essere alimentati dalla cospicua comunità di cittadini italiani residenti in Gran Bretagna. Nonostante la Brexit, oltre 500.000 italiani risultano iscritti all’Aire del posto, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Tra lavoratori attivi nel settore economico-finanziario, esperti e funzionari, si tratta spesso di professionisti con elevata specializzazione. Una nutrita fetta degli italiani in Inghilterra è costituita anche da esponenti del mondo universitario, culturale e scientifico.
Alcuni numeri sul rapporto tra Italia e Uk: 35,6 miliardi di interscambio nel 2022
Anche dopo la Brexit, insomma, il sodalizio non sembra essersi smarrito per strada. La collaborazione economica tra Italia e Regno Unito è rimasta solida e diversificata. Lo dicono i numeri: 35,6 miliardi di interscambio nel 2022, con una crescita del 13 per cento sul 2021 a dispetto del Covid. Un saldo positivo da ben 19 miliardi di euro, indice di forti complementarietà industriali e ampie prospettive di crescita.
Gli stessi Uk hanno un’importante attività di investimento nel nostro Paese: parlano chiaro gli investimenti diretti esteri per 26 miliardi di euro, soprattutto in ambito finanziario, assicurativo ed energetico. Radicata anche la presenza imprenditoriale italiana, con investimenti diretti per 31,8 miliardi soprattutto in ambito difesa (Leonardo), energia e rinnovabili (Eni, Enel) e infrastrutture e trasporti.