Arnold Schwarzenegger ha parlato di suo padre e della sua affiliazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, ricordando le atrocità e il dolore prodotto da lui e da altri come lui, in un momento in cui gli Stati Uniti vivono una recrudescenza di sentimenti razzisti e antisemiti.
Arnold Schwarzenegger parla a cuore aperto della tragedia rappresentata dall'appartenenza di suo padre al partito nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Il celebre attore hollywoodiano ed ex governatore della California, ricorda la sua esperienza personale con l'orrore dell'antisemitismo nel corso di un'intervista alla CNN nella quale era chiamato a commentare la crescita di fenomeni legati all'odio razziale e, appunto, antisemita negli Stati Uniti.
La star ha parlato di suo padre Gustav come di un uomo travolto dall'odio che lo aveva corrotto.
Già qualche anno fa, l'attore reso celebre da pellicole come Terminator e True Lies, aveva parlato di quanto tormentato fosse suo padre e di come questa sua discesa nell'odio ricadesse su chi gli era vicino, la sua famiglia. Schwarzenegger ricordava, infatti, dei ritorni a casa del genitore, ubriaco, che si concludevano sempre con urla, minacce e violenze a sua madre, a lui e a suo fratello.
L'esperienza vissuta da suo padre ha permesso a Schwarzenegger di pronunciare parole molto forti di condanna dell'invasione russa in Ucraina, rivolgendosi ai soldati russi per evitare che commettessero gli stessi crimini del suo genitore.
Un auspicio che la star rivolge anche verso il proprio paese, dove i crimini legati ad antisemitismo e razzismo risultano in aumento, come rivelato da un report della Anti-Defamation League. Schwarzenegger ha dichiarato di non conoscere l'origine di questa degenerazione, ma che vede molto odio sociale nel suo paese, facendo riferimento all'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio del 2021.
L'accenno alla vicenda chiama, inevitabilmente, in causa l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'attore e politico statunitense commenta con malinconia la candidatura del tycoon alle primarie del Partito Repubblicano, sebbene sia convinto che Trump non sia favorito per la vittoria finale.