Stato dell’Arte Frida Kahlo e Diego Rivera intervista a Nannipieri. Frida Kahlo e Diego Rivera, due artisti a causa del loro amore si sono influenzati e stimolati, ossigenati nella loro arte. Sul tema Cesare Biasini Selvaggi ha intervistato a Stato dell’Arte, in onda su Cusano Italia Tv, Luca Nannipieri, storico dell’arte e saggista, che ha recentemente pubblicato il libro “Frida Kahlo, Diego Rivera una rosa”, in occasione della mostra “Frida Kahlo-Diego Rivera, La collezione Gelman” in corso a Padova, fino al prossimo 4 giugno. Secondo Nannipieri la straordinaria produzione dei due artisti deriverebbe proprio dalla loro grande diversità:
“Fisicamente erano quasi l’opposto, uno di stazza possente e l’altra minuta, piccola, gracile, colpita da malattia in tenera età. L’uno votato al corteggiare le donne, l’altra inizialmente con un grande trasporto d’amore verso Diego stesso, quindi erano opposti a livello esistenziale. Questa posizione invece di annichilirli, come spesso accade nelle coppie che si dividono, poi li ha potenziati artisticamente. Si sono alimentati e ossigenati reciprocamente anche dalle loro infedeltà, anche dalla loro diversità, fisica e artistica: Diego Rivera chiamato all’arte sociale, Frida Kahlo invece rappresentava e ha rappresentato un mondo artistico assolutamente diverso, pieno di simboli e allusioni. Rivera almeno nella vita sembrava il vincente, poi la storia degli uomini trasforma tutto e a distanza di anni sembra invece Frida l’icona più duratura“.
Frida Kahlo è divenuta famosa in tutto il mondo e un’icona anche grazie ai suoi autoritratti, secondo il saggista Nannipieri c’è una ragione in questa scelta stilistica:
“Frida Kahlo rappresentava la sua condizione e quello che vedeva allo specchio, ma se noi guardiamo questi autoritratti non sono affatto consueti, o dozzinali. Come per esempio nel caso di “Autoritratto come Tehuana (o Diego nei miei pensieri”, qui lei rappresenta se stessa, con un magnetismo degli occhi assolutamente affascinante, ma nel centro della propria fronte dipinge il profilo e lo sguardo di Diego Rivera, in un connubio che lui ricambierà inserendola nei suoi murales. E’ un altro mondo, assolutamente simbolico e affascinante, magnetico e inquietante”.
Frida Kahlo ha descritto nella sua produzione artistica un’idea diversa della femminilità, fino ad essere considerata un’icona pop femminista. Secondo Nannipieri le sopracciglia unite come i ritratti mascolini esprimono una volontà ben precisa:
“Guardando ciò che l’ha resa forse più nota a livello universale, le sopracciglia unite, lei aveva questa volontà di andare contro i limiti che la sua società dava alla donna, spingendosi oltre la rappresentazione classica della femminilità. Ecco che si raffigura con dei tratti maschili, a volte inserisce dei baffi, le sopracciglia unite, il ritratto in cui la parvenza femminile è quasi negata dalla presenza per esempio sia dalle scimmie sia di un corpo che sembra quasi maschile. I tratti androgini di Frida- che si si è concessa molti amori nella vita oltre a Rivera- esprimono una totale libertà esistenziale, in un connubio tra arte e vita costante”.