L’informativa urgente del governo in relazione all’attuazione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), gli interventi del ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, e degli esponenti di maggioranza e opposizione.
Pnrr, il ministro Fitto apre l’informativa urgente del governo in Senato: “Vogliamo spendere tutti i fondi”
Giornata importante sul fronte del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con l’informativa urgente del governo in relazione all’attuazione del piano. Molto attese le parole del ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, a seguito delle tensioni delle ultime settimane che hanno visto piovere molte critiche sull’esecutivo incapace, per alcuni esponenti dell’opposizione, di sfruttare un’opportunità come quella offerta dai fondi previsti dal piano.
Il senatore del Movimento 5 Stelle Ettore Licheri, ad esempio, ha sottolineato l’importanza di tali fondi, parlando di “un treno che passa ogni 100 anni” di cui non si può sprecare “nemmeno un euro”. Alle sue parole fanno eco quelle del capogruppo di Azione-Italia Viva Matteo Richetti, che accusa il governo di aver creato un vero e proprio caos sulla gestione del Pnrr.
Accuse che, nel suo intervento al Senato, Fitto respinge al mittente, quando annuncia la firma del Dpcm che dà attuazione al decreto sulla governance del piano.
“Non c’è quello che da più parti ascolto come criticità, semplicemente perché la fase di attuazione della nuova governance non c’è ancora stata. Il Governo è stato molto attento a evitare che ciò accadesse”.
Fitto ha, poi, messo in evidenza il lavoro del governo, il cui obiettivo resta di spendere tutti i fondi previsti dal piano.
“Vogliamo far emergere con chiarezza difficoltà e problemi che ci sono, non per aprire un dibattito sui problemi ma per immaginare le soluzioni nei tempi previsti dai regolamenti europei. L’obiettivo che vogliamo raggiungere è il risultato della spesa dell’intero programma ed è necessario, fondamentale, nel confronto con la Commissione europea, trovare e correggere oggi le criticità per poter avere domani la soluzione dei problemi e un rapido avanzamento della spesa e del percorso di riforme che accompagna l’intero Piano”.
Fitto e gli obiettivi in scadenza il 30 giugno
- Il ministro ha parlato, poi, degli obiettivi la cui deadline prevista dal piano è fissata al 30 giugno 2023. Si tratta di opere come gli asili nido e la sperimentazione della mobilità pubblica alimentata a idrogeno e del progetto Cinecittà.
“Non si tratta di perdere gli interventi ma di capire quanti di questi non riescono a rispettare il target del 30 giugno per delle ragioni oggettive e quali di questi possono essere oggetto di un confronto con la Commissione europea. Non per far saltare l’intervento ma per modificare l’obiettivo al 30 giugno che consente di garantire la realizzazione dell’intervento alla fin del periodo”.
Ore 15:01. Antonio De Poli (Udc): “Al Pnrr va fatto un tagliando”
- Nell’aula del Senato prende poi la parola Antonio De Poli dell’Udc. Il senatore plaude alla posizione espressa dal governo e sottolinea quanto sia necessario “non sprecare un euro” del fondo e, per farlo, provvedere a una sua rimodulazione in base a un’attenta valutazione della situazione.
“Al Pnrr va fatto un ‘tagliando’, con tutto il rigore e l’attenzione necessari in maniera costruttiva e responsabile […] C’è bisogno di una correzione di rotta. C’è la necessità di rimodulare il Pnrr per spendere bene le risorse del Recovery Fund […] Noi riteniamo che debba esserci una necessaria flessibilità e su questo punto sosteniamo convintamente l’operato del Governo che sta concretamente lavorando per concordare con l’Europa le modifiche ai progetti”.
Ore 15:17. Matteo Renzi (Iv): “Usare i fondi per lo stadio di Firenze è un assist agli euroscettici”
- Matteo Renzi, del gruppo Azione-Italia Viva, affronta, invece la questione dello stadio di Firenze, inizialmente inserito tra i progetti da finanziare con i soldi del piano, e poi escluso dalla Commissione europea.
“Aver introdotto lo stadio di Firenze fra le opere da finanziare con il Pnrr è stato un errore. L’ho detto un anno fa lo, ridico oggi. Si tratta di un nostro errore di partenza, che è un assist per gli euroscettici”.
Ore 16:29. Gelmini (Azione): “Basta alibi e polemiche con la Commissione europea”
- Maria Stella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione, attacca il Governo che è il tempo di agire e non più quelle delle giustificazioni, evocando ricordi del fu Esecutivo di Draghi.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza va attuato, le risorse disponibili vanno spese integralmente e le riforme vanno fatte. Basta alibi, non c’è una terza via. Al 30 giugno il governo dovrà conseguire gli obiettivi previsti e spero che ciò accada, come è sempre accaduto con Mario Draghi. Se occorrerà adeguarsi a modifiche o valutazioni da parte degli organismi europei sarà anche opportuno farlo, evitando però di aprire altri fronti polemici con la Commissione, perché mi pare che di polemiche con l’UE ce ne siano già state troppe. Abbiamo avuto fin qui un atteggiamento propositivo pur dai banchi dell’opposizione, sul decreto Governance per esempio ci siamo astenuti, sulla proposta di ripristinare Industria 4.0 c’è stata un’apertura e al ministro Fitto diamo atto di aver accolto il nostro invito a riferire in Parlamento. Ci sono però dei nodi ancora da sciogliere. La strada di spostare progetti di opere dal Pnrr alla programmazione della coesione non è priva di rischi. E per quanto riguarda la missione 4, quella su istruzione e ricerca, va attuata fino in fondo perché essendo rivolta alle giovani generazioni, è il cuore del Piano”.
Ore 17:33 Fitto alla Camera: “Non mettiamo in discussioni gli asili nido”
- Il ministro Fitto risponde alla Camera, spiegando di voler trovare delle soluzioni fattibili insieme all’Ue e all’Anci
“Dobbiamo trovare soluzioni compatibili al confronto con la Commissione europea e con l’Anci” per “poter modificare l’obiettivo intermedio per poter raggiungere l’obiettivo finale e realizzare gli asili nido. Non stiamo mettendo in discussione gli asili nido, stiamo lavorando per salvare gli asili nido”.
“L’obiettivo di spendere tutte le risorse ma spendere tutte le risorse bene, in modo efficace, cercando di costruire una dinamica che possa affrontare in modo molto chiaro le questioni strutturali del Paese, e che sia nelle condizioni di poter affrontare in maniera definitiva la fase di sviluppo anche nella ricucitura delle due parti del Paese. Il Sud del Paese trova nelle politiche di coesione un altro elemento decisivo e fondamentale sul quale costruire elementi di raccordo”.
Ore 18:00 Fitto: “Ci auguriamo lo sblocco del terza rata da 19 miliardi”
“Nelle prossime ore ci auguriamo che sugli aspetti critici ci possa essere una definizione e quindi un superamento delle questioni collegate ai problemi collegati sullo sblocco della terza rata di 19 miliardi di euro”.
Ore 18:24 Boccia (Pd): “Il Governo non è trasparente, siamo preoccupati”
- Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, critica fortemente il Governo Meloni sulle politiche attuate nel settore sanitario, che manca di un adeguato ammodernamento.
“Non indicano le criticità, non credono nella funzione della sanità pubblica e a rischio ci sono anche gli asilo nido. Insomma, la vita delle persone. Il governo sta andando avanti senza condividere nulla con gli enti locali. Siamo molto preoccupati ma non gli daremo scampo. A preoccupare è soprattutto la carenza nella gestione dell’ammodernamento del settore sanitario: il rafforzamento della sanità locale era il progetto prioritario dopo il dramma del lockdown e loro lo stanno tradendo. Infine c’è il tema più ampio dei piani urbani integrati. Fitto si è soffermato su Venezia e Firenze ma noi ci aspettavamo di sentire informazioni su tutti i piani urbani integrati e invece ancora una volta tutto è stato ha rinviato al 30 giugno”.
Ore 18:29 Carfagna (Azione): “Fitto chiarisca sulla quota del 40% al Sud”
- Il presidente di Azione, Mara Carfagna, interviene alla Camera sull’informativa del ministro Fitto.
Nell’informativa del ministro Raffaele Fitto è assente un dato fondamentale sulla rinegoziazione dei fondi del Pnrr: la quota del 40 per cento destinata al Sud sarà confermata oppure no? Credo che su questo serva una rapida operazione trasparenza. Come sappiamo tutti, la riduzione dei divari è l’obbiettivo cardine del Piano: se abbiamo ottenuto dall’Europa fondi così ingenti lo si deve proprio all’urgenza di aggredire le enormi diseguaglianze di servizi e diritti tra Nord e Sud. Per di più, la quota del 40 per cento è stata fissata per legge dal precedente governo: se si intende modificarla bisognerà spiegare al Parlamento e ai cittadini quali sono i motivi e da chi dipendono ritardi e inefficienze”.
Ore 18:38 Zingaretti (Pd): “Meloni non riesce a spendere risorse”
- Nicola Zingaretti, già governatore del Lazio e ora deputato alla Camera, si sofferma sulle difficoltà dell’Esecutivo nel non riuscire a spendere i fondi, che altri governi non hanno mai avuto.
“Tutti i Governi degli ultimi decenni hanno avuto il problema di tagli alla spesa. Meloni ha trovato decine di miliardi di euro da sospendere del Pnrr conquistati dal centrosinistra. Per il lavoro, infrastrutture, sanità scuola università e non riescono a spenderli. Ora si inventano scuse ma questa è la semplice verità”.
Ore 19:21 Sisto (Fi): “Governo compatto, il ministero Giustizia farà la sua parte”
- Il viceministro alla Giustizia, con delega al Pnrr, Francesco Paolo Sisto in orbita Forza Italia, conferma il buon operato del Governo, che lavora compatto, e assicura che anche il ministero della Giustizia farà la sua parte affinché il Paese riesca a spendere tutti i fondi.
“Il governo sta lavorando compatto per far sì che l’Italia non debba rinunciare a nessuno dei benefici che il Piano di ripresa e resilienza è in grado di apportare in termini di crescita, sviluppo e inclusione sociale. Anche il Ministero della Giustizia farà la sua parte, con un impegno continuo finalizzato a offrire le risposte che il Paese attende. Non siamo spaventati dalle difficoltà, che pure esistono, né da una rimodulazione dei progetti che è sinonimo di concretezza, attenzione, pragmatismo e efficienza da parte del Ministro Fitto e del governo. Stiamo individuando la terapia migliore, adeguandola specificamente al momento che viviamo, affinché i risultati siano utili e proficui”.
Ore 19:22 Della Vedova (+Europa): “Il Governo è in un vicolo cieco”
Per il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, il Governo non ha fornito informazioni dettagliate, deve fare ancora molta strada ma si è fermato a discutere di balneari e ambulanti
“Il Pnrr è un successo dell’Europa e non avremo mai una posizione pregiudiziale. Ma Fitto, nella sua informativa di oggi, non ha fornito informazioni puntuali e di dettaglio. Emergono comunque molte criticità: ad esempio è grave che non si parli più di riforme. Tutto lo sforzo del Pnrr è fatto da risorse per investimenti contestuali a riforme per la produttività e la crescita. Il governo ha una montagna da scalare ed è ancora lì che discute di balneari e ambulanti. Questo mina la credibilità non solo di Fitto ma di tutto il governo quando dovrà negoziare con l’Ue sul Pnrr”.
“E poi c’è il Mes: oggi è arrivato il richiamo dell’Eurogruppo e la risposta di Palazzo Chigi è stata che non se ne parla neppure. Il presidente del Consiglio ha cambiato idea su molte cose, cambi idea anche sul Mes e faccia marcia indietro rispetto a questo vicolo cieco in cui si trova”.
Ore 19:53 Appendino (M5S): “Governo più austero di Monti”
- Chiara Appendino, ex sindaco di Torino e deputata del Movimento 5 Stelle, va all’assalto dell’Esecutivo e soprattutto della Meloni che viene paragonata a Monti e alla sua austerity.
“Trovo disarmante come lei, ministro, sia venuto qua a dirci che è stata bucata la scadenza del 30 aprile sul Pnrr. Il 50% delle risorse spese riguardano Superbonus e Transizione 4.0: li avete smantellati, ma al di là dei proclami, non state facendo nulla per le imprese. Fi ha sentiti gli esponenti della sua maggioranza dire che sul Pnrr ‘la frittata è stata fatta’? Quella stessa Lega che ha definito il 90% dei progetti, prima col governo dei migliori di Draghi e ora col governo dei pronti di Meloni. Siete al governo da sei mesi e abbiamo capito che siete bravissimi solo a tagliare: tagli alla sanità, tagli alla scuola, tagli a opzione donna, tagli al reddito di cittadinanza, tagli agli investimenti. Siete diventati più austeri di un qualsiasi governo Monti. Tra una sforbiciata e l’altra non potete ricordarvi che avete 200 miliardi da spendere? Vi definite patrioti, ma siete patrioti al contrario. Vi definite sovranisti, ma anche oggi dimostrate di essere un governo nemico degli italiani, che butta al vento un’occasione di rilancio per il nostro paese. Se fallite sul Pnrr non fallisce solo Giorgia Meloni: fallisce il paese intero”.
Ore 19:57 Lupi (NM): “Basta polemiche. Lavoriamo tutti insieme”
- Maurizio Lupi, deputato di Noi Moderati, si accoda al ministro Fitta, tentando di gettare acqua sul fuoco con la proposta di lavorare uniti.
“Noi Moderati si associa all’appello del ministro Fitto affinché si lavori tutti insieme per il Pnrr, bisogna smetterla con le polemiche inutili e pretestuose. Siamo qui per costruire il futuro del Paese e non possiamo permetterci di perdere la scommessa che il Piano ci pone. Il Governo Conte ha fatto comprendere all’Europa che non ci si salva da soli, quello Draghi ha confermato che l’Italia voleva approfittare di tutte le risorse messe a disposizione. E lo fa anche il primo Governo politico da anni, quello Meloni, che nonostante quel che dice qualcuno è unito e coeso. Le risorse ci sono, ora serve il coraggio di dialogare tra noi tutti e dire cosa funziona e cosa non funziona, dirlo all’Europa senza modificare tutto radicalmente ma correggendo ciò che ne ha bisogno. L’obiettivo è la messa a terra dei progetti, rafforzare la governance e sapere che non dobbiamo costruire cattedrali nel deserto ma opere che durino e proiettino l’Italia nel futuro”.